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Cassino

Appalti sospetti, scattano i sequestri. Nel mirino anche gare dei rifiuti

Acquisizione di documenti alla Stazione unica appaltante di Frosinone da parte di finanza e polizia

Province, l’affondo del Psi

Il Palazzo della Provincia di Frosinone

Una ingente mole di documenti portata via da polizia e finanza nella sede della Stazione unica appaltante all’interno del Palazzo dell’amministrazione provinciale: blitz ieri mattina a Frosinone. Un’attività delegata dalla Procura di Cassino, su cui vige il massimo riserbo, ma che non è passata inosservata ai numerosi dipendenti dell’amministrazione provinciale di Frosinone che ieri hanno ricevuto la “visita” della polizia del Commissariato di Cassino, guidata dal dottor Genovesi, e degli uomini della Guardia di Finanza del Gruppo della città martire, agli ordini del colonnello Papale. Secondo i beninformati gli inquirenti avrebbero operato a lungo rimanendo negli uffici di Palazzo Jacobucci almeno fino alle 14 e portando via diversi faldoni di documenti, ora oggetto di approfondimento. Il blitz che ha interessato gli uffici della Sua racconta innanzitutto che nel mirino dell’autorità inquirente ci sono degli appalti.

Operazioni che, sempre secondo i beninformati, riguarderebbero il settore della raccolta dei rifiuti. Gli investigatori avrebbero infatti focalizzato l’attenzione proprio sulle attività svolte all’interno della Stazione unica appaltante, una delle strutture più importanti e strategiche dell’ente e che si occupa principalmente delle gare per forniture, lavori e servizi agendo come una centrale di committenza, gestendo per questo le gare per conto di più soggetti per ottimizzare costi e risorse. Le indagini che da ieri hanno acceso i riflettori sul Palazzo della Provincia di Frosinone riguarderebbero più comuni del Cassinate e Basso Lazio, Cassino compresa. E non sembrerebbe che prima dell’operazione di ieri mattina siano state eseguite acquisizioni simili.

Secondo altre indiscrezioni, poliziotti e finanzieri avrebbero però visitato anche altri uffici all’interno di Palazzo Jacobucci, da dove non trapela alcuna informazione. Così come alcuna dichiarazione dal presidente Luca Di Stefano. L’attenzione resta tutta focalizzata sul settore più remunerativo dell’economia del territorio, quando si parla di appalti: quello afferente alla gestione dei servizi dei rifiuti e della loro raccolta. Al momento non risultano indagati né sequestri di altra natura, se non quelli relativi alle acquisizioni documentali eseguite per diverse ore. Non si esclude che nei prossimi giorni l’attività possa proseguite. Se fosse confermata la “pista” dei rifiuti, resterebbe però un dubbio aperto su Cassino, dove la gara - ad esempio - non è stata ancora aggiudicata (si è infatti nella fase dell’apertura delle buste per capire chi abbia preso parte alla stessa). Potrebbe però trattarsi di una vicenda con più filoni da approfondire: al momento non si esclude nulla.

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