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Valmontone

Immersione finisce in tragedia. Luigi Tomasi non è riemerso

Il cinquantaseienne era andato a Foce Verde per una battuta di pesca subacquea con gli amici. Non è riemerso ed è scattato l’allarme. Ritrovato senza vita a notte fonda nella zona di Valmontorio

Immersione finisce in tragedia. Luigi Tomasi non è riemerso

La vittima Luigi Tomasi

Probabilmente a ucciderlo è stato un malore improvviso. È accaduto proprio mentre coltivava la sua grande passione: la pesca subacquea. Luigi Tomasi è stato trovato morto l’altra notte nella zona tra Foce Verde e Torre Astura, al lido di Latina. Aveva 56 anni, viveva a Valmontone e frequentava assiduamente il litorale pontino dove era molto conosciuto tra gli apneisti col soprannome “Drakkit”. Sulla tragedia sono in corso gli accertamenti di guardia costiera e polizia, ma l’ipotesi più accreditata è quella del malore. Nel tardo pomeriggio di domenica Luigi Tomasi si era immerso dalla zona di Foce Verde, dov'era arrivato insieme alla moglie. Con lui c’erano anche altri sub, ma si erano divisi per la battuta di pesca subacquea, pratica che prevede immersioni in apnea, senza l’utilizzo di bombole. Dal momento della discesa in acqua, però, si era perso qualsiasi contatto con lui, tant’è vero che in serata, preoccupati, gli altri sub hanno allertato le autorità.

Per le ricerche sono intervenuti sia la guardia costiera del distaccamento di Latina che la polizia, col supporto logistico dei vigili del fuoco. Al calare della notte le ricerche non si sono fermate e hanno permesso di trovare il cadavere in acqua, a ridosso di alcuni scogli, nella zona di Valmontorio. La salma è stata posta sotto sequestro per gli accertamenti medico-legali necessari a stabilire la causa del decesso. Per ora non viene esclusa alcuna ipotesi, ma prende piede quella di un malore improvviso; il cadavere presenta delle ferite, più che altro dei graffi, compatibili con l’urto contro gli scogli.

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