Spazio satira
La scelta del gip di Roma
25.06.2025 - 15:06
Accolta la richiesta di archiviazione a carico degli ex vertici di Acea Ato 5. Era una costola del procedimento chiuso, in udienza preliminare a Frosinone, il 4 novembre 2023, con il non luogo a procedere nei confronti di tutti e con la trasmissione degli atti alla procura di Roma per i reati di natura fiscale.
«La richiesta di archiviazione - scrive il gip di Roma Paolo Scotto Di Luzio - va accolta essendo i reati oggetto del procedimento prescritti o del tutto prossimi alla prescrizione». Inoltre, quanto ai reati per i quali il tribunale di Frosinone ha espresso il proprio difetto di competenza, sempre il gip ravvisa che gli esiti del procedimento amministrativo tributario inducono a far ritenere scarsamente praticabile l’ipotesi dell’accusa». Più nel dettaglio «non è pronosticabile che l’azione penale possa essere esercitata con ragionevole margine di successo». Le posizioni residue, dopo il proscioglimento di Frosinone, riguardavano gli ex amministratori delegati di Acea Ato 5 Paolo Saccani e Stefano Magini, i firmatari della relazione sui bilanci Alessandro Fischetti e Giulio Grandi, il presidente e i componenti del collegio sindacale Amedeo Liberatori, Luigi Ceccarelli e Germana Concetti. Tra i reati contestati il falso in bilancio, la dichiarazione infedele e l’ostacolo alla vigilanza di Arera.
Secondo quanto previsto dalla recente riforma Cartabia, il giudice ha ritenuto che mancasse in ordine ad alcuni dei reati su menzionati una “ragionevole previsione di condanna” in esito al dibattimento, tenuto altresì conto dell’imminente termine prescrizionale; con riferimento alle fattispecie tributarie, invece, è stato rilevato che queste facessero indistintamente riferimento ad elementi attivi e passivi effettivamente esistenti e non più rilevanti sotto il profilo penale.
Va sottolineato che tale procedimento traeva origine dalla riunione di diversi procedimenti che la Procura di Frosinone per presunte irregolarità nella gestione del servizio e nelle contabilizzazioni delle prestazioni. In particolare, a seguito di segnalazioni formulate da diversi utenti, era stata avviata una lunga attività investigativa conclusasi con la formulazione di un complesso impianto accusatorio connesso, principalmente, a presunte false comunicazioni sociali volte a far conseguire ad Acea Ato 5 e ad altre società del Gruppo Acea un ingiusto profitto derivante dalla gestione illecita del S.I.I; presunto illegittimo ricorso ad affidamenti diretti a favore di società del Gruppo con conseguente riconoscimento dei relativi costi nella tariffa del S.I.I.; presunta appropriazione di somme corrispondenti alle quote di tariffa riscosse per il servizio di depurazione effettivamente erogato agli utenti; nonché dichiarazioni infedeli relative ai periodi di imposta 2014, 2015, 2016, 2017.
Tra le parti offese c’erano 86 comuni (52 si erano costituiti parte civile a Frosinone con le associazioni di consumatori), l’Ato 5, l’Arera, l’Agenzia delle entrate, una società e un utente assistiti dagli avvocati Valerio Tallini, Augusto Casinelli, Angelo Pincivero, Francesco Spallino, Fabiano Cedrone, Giancarlo Corsetti, Giuseppe Lo Vecchio, Angelo Testa, Lucio Marziale, Piero Frattarelli, Alessia Turriziani, Paolo Arduini, Raffaello Carroccia, Vincenzo Marrone, Vincenzo Ruggiero, Silvia Tusei, Stephanie Beatrice Tata.
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