Spazio satira
L'operazione
21.05.2025 - 17:08
Traffico internazionale di stupefacenti, riciclaggio e abuso d'ufficio. C'è anche la provincia di Frosinone nella maxi operazione della Direzione Investigativa Antimafia di Bari e dalle autorità albanesi, con l'ausilio di Interpol, dell'ufficio dell'esperto per la sicurezza di Tirana e della polizia albanese. Sono scattate due ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 52 persone responsabili a vario titolo di traffico internazionale di ingenti quantitativi di droga, riciclaggio e abuso d'ufficio e tra queste alcune anche nella provincia di Frosinone.
Sono stati eseguiti anche decreti di sequestro patrimoniali in Albania e in Italia, relativamente a beni mobili e immobili, per un valore di diversi milioni di euro. I provvedimenti riguardano dodici italiani e quaranta albanesi: quarantanove in carcere, uno agli arresti domiciliari e due all'obbligo di presentazione di polizia giudiziaria. Sono stati eseguiti, in esecuzione di un mandato d'arresto internazionale, in Albania nelle città di Durazzo, Scutari, Tirana, Fier, Valona, in Italia a Bari e provincia, Oria, Torre Santa Susanna, Matera, Frosinone, Torino, Cosenza, Trento, Como, Cremona e Pomezia (Roma) nonché in Belgio.
I provvedimenti cautelari, emessi nell'ambito dell'operazione "Ura" a fronte delle indagini effettuate dalla Dia di Bari tra settembre 2021 e giugno 2022, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati, albanesi e italiani, appartenenti in Italia a due associazioni criminali, riconosciute tali dal gip di Bari, attive nel capoluogo pugliese nonché, in Albania, facenti parte di un potente gruppo criminale organizzato, riconosciuto tale dal giudice di Tirana, stanziato a Durazzo.
La Dia, relativamente agli ingenti quantitativi di eroina e cocaina movimentati, a decorrere dal 2016, tra i Balcani, il Nord Europa, il Sud America e la Puglia, ha documentato l'esistenza di una "comunanza d'interessi tra il gruppo criminale in Albania, deputato, a livello transnazionale, alla commercializzazione ed al trasferimento dello stupefacente, e le due associazioni criminali operanti a Bari le quali, a loro volta, effettuano le operazioni di 'taglio' e confezionamento in panetti, rifornivano all'ingrosso le organizzazioni baresi, brindisine e leccesi interessate a ricevere l'eroina e la cocaina, di qualità - provenienti rispettivamente dalla Turchia e dall'America Latina".
Le complesse indagini hanno permesso, tra l'altro, di documentare, in relazione alla sostanza stupefacente inviata a Bari principalmente dall'Albania e dal Nord Europa, innumerevoli rifornimenti (255 chili di eroina "pura" e cocaina "pura") effettuati tramite corrieri internazionali.
Gli inquirenti ricostruito hanno un "flusso" ininterrotto di denaro contante dalla Puglia all'Albania, un pagamento dello stupefacente commercializzato all'"ingrosso", avvenuto tramite autisti di autobus di linea internazionali, le cui transazioni illegali, per un importo complessivo di 4,5 milioni di euro, hanno consentito alle autorità albanesi di contestare il reato di riciclaggio.
Gli inquirenti hanno ricostruito anche diverse consegne di denaro contante a pagamento della droga, avvenute a Bari, per importi superiori anche a mezzo milione di euro, il trasferimento di oltre 500 mila dollari dall'Albania all'America Latina, che sarebbero stati versati come anticipo per l'acquisto di una partita di 500 chili di cocaina spedita da Guayaquil (Ecuador), ma anche presunti episodi di abuso d'ufficio verificatisi in territorio albanese.
I riscontri utilizzati per dimostrare l'operatività delle tre associazioni criminali transnazionali hanno riguardato un precedente sequestro di 3 milioni di euro in denaro contante a Durazzo (Albania) nonché i sequestri di stupefacente effettuati, in circostanze diverse: di oltre 30 chili di eroina ed alcuni "laboratori artigianali" adibiti, a Bari e provincia, al taglio e confezionamento della droga in panetti; di 2 tonnellate di cocaina al porto di Rotterdam (Olanda); di 932 chili di cocaina al porto di Gioia Tauro (Reggio Calabria); di 400 chili di hashish a Noicattaro (Bari).
I provvedimenti restrittivi emessi dal giudice presso il tribunale di Tirana hanno riguardato, tra gli altri, i vertici di una potente famiglia egemone nella città di Durazzo, un comandante e un agente della polizia albanese, un avvocato e sei autisti di autobus di linea internazionale. Infine, le misure cautelari patrimoniali hanno riguardato in Italia il sequestro preventivo funzionale alla confisca di beni mobili ed immobili tra i quali 9 appartamenti, 4 società, 7 conti correnti e 3 autovetture e, in Albania, il sequestro di diversi immobili, 2 società di costruzioni, 4 ristoranti di lusso, 1 agenzia immobiliare, 1 rete televisiva, il cui valore complessivo è stimato in diversi milioni di euro.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione