Spazio satira
Anagni
04.05.2025 - 15:00
Un'immagine della protesta contro lo stabilimento per la produzione di nitrogelatina
Mobilitazione di associazioni ed esponenti politici contro il “Progetto europeo di espansione dell’industria bellica e di incremento della sua produzione”, che secondo i promotori della protesta prevede «nella martoriata Valle del Sacco, tra le città di Colleferro e Anagni», l’insediamento di un nuovo sito di produzione, finanziato dal programma Asap, parte dell’European Defence Fund (Edf).
Nel concreto: «Uno degli stabilimenti di produzione bellica sarà realizzato nel sito della ex Winchester. A produrre nitrogelatina, sarà la società “Knds Ammo Italy Spa”, già presente a Colleferro, dove questa sostanza verrà trasportata per essere lavorata, Nel territorio martoriato della Valle del Sacco - caratterizzato da processi pluridecennali di contaminazione delle matrici ambientali per i quali è stato istituito il Sito di Interesse Nazionale (Sin) - la produzione bellica della Knds ex Simmel si colloca alla base della piramide delle tecnologie militari».
Ieri pomeriggio, all’appello diffuso nei giorni precedenti hanno aderito in molti; oltre ad associazioni e a qualche bandiera politica, che ci si era raccomandati di non esibire, c’erano ex dipendenti della Winchester, cittadini residenti nella zona, consiglieri comunali ed ex amministratori, dirigenti scolastici e rappresentanti delle sigle più disparate. Oltre alla consigliera regionale Sara Battisti, c’erano Luca Santovincenzo di “LiberAnagni” e, per la maggioranza, Antonio Necci. Quest’ultimo, con sub-delega alla Sanità e all’Ambiente conferitegli dal sindaco Natalia, non ha avuto dubbi: «Siamo contrari a quanto si vorrebbe realizzare in questo stabilimento. Ci opporremo per quanto sarà possibile, perché il Comune ha ben poche competenze in materia».
Rispetto alla Conferenza dei servizi richiesta dalla società proponente, e attivata dalla Regione Lazio, in merito alla presunta richiesta di secretazione dei documenti contenuti nel faldone Alberto Valleriani, leader di Retuvasa e solitamente primo promotore di iniziative in difesa dell’ambiente e del territorio, rivelava: «Prima che sparissero dal sito, però, li abbiamo scaricati, e daremo filo da torcere». Gli interventi seguiti a quello di Valleriani, che snocciolava cifre ed elencava i motivi ostativi all’impianto, erano su quella falsariga, con riferimenti anche alle guerre. Non mancava la richiesta di riapertura dell’ospedale di Anagni. Ben organizzato e apprezzato il servizio d’ordine, pianificato e gestito dai carabinieri al comando del capitano Alessandro dell’Otto, dalla Guardia di Finanza, dalla Polizia di Stato, dalla Digos e dalla Polizia locale.
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