Spazio satira
Alatri
20.04.2025 - 17:00
Alcuni dei 586 figuranti che nella serata di venerdì hanno preso parte alla rievocazione della Passione e Morte di Gesù Cristo
La caduta di un cavallo durante la processione del Venerdì Santo ha provocato una discussione aperta sull’uso degli animali nel corso delle manifestazioni con larga affluenza di pubblico. Partiamo con il ribadire che ci non ci sono state, per fortuna, conseguenze serie, né per gli astanti, né per il cavaliere, né per il cavallo, che si è prontamente ripreso. Ma l’episodio ha fatto il giro della città nella tarda serata di venerdì, con molta gente spaventata per quanto accaduto. L’indomani, gli inevitabili commenti, con molte persone che hanno criticato l’uso di animali in una manifestazione del genere, con tante persone assiepate lungo le strade. Più di qualcuno ha chiesto l’allontanamento degli animali poiché non abituati alla presenza degli spettatori, dei flash, della pavimentazione scivolosa; altri si sono spinti a parlare di maltrattamenti, rasentando gli stessi discorsi che spesso si sentono pronunciare al Palio di Siena: un po’ esagerato, a dirla tutta.
Su quanto occorso, è intervenuta con una nota anche la Pro Loco, storica organizzatrice della processione del Venerdì Santo: “Desideriamo fare chiarezza in merito allo spiacevole episodio avvenuto durante la processione: il cavallo che purtroppo è caduto è uno dei protagonisti più affezionati e longevi della Rievocazione. Ha partecipato a più edizioni di chiunque altro, accompagnando con fierezza e compostezza il corteo per tanti anni. Fortunatamente, possiamo rassicurare tutti sul fatto che l’animale sta bene, così come il cavaliere e la donna coinvolti nell’incidente”. La Pro Loco ha spiegato inoltre che “Tutti i responsabili che partecipano alla processione lo fanno volontariamente, con passione, competenza e profondo rispetto per gli animali. I cavalli sono abituati da tempo a processioni, sfilate ed eventi pubblici, non solo il Venerdì Santo alatrense, e non sono in alcun modo sottoposti a forzature o costrizioni. Parlare di maltrattamenti o violenze è profondamente ingiusto e lontano dalla verità. Quegli animali sono amati, rispettati e accuditi con dedizione dai loro cavalieri, come è giusto che sia”. Finirà qui?
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