Spazio satira
Boville Ernica
14.04.2025 - 16:46
Martina Bocconi
Il Tar del Lazio dà ragione a Martina Bocconi che aveva presentato ricorso contro il Comune di Boville Ernica per l’annullamento della delibera dell’11 luglio 2024 con la quale è stata disposta la rimozione di Bocconi dalla carica di presidente del consiglio comunale e l’elezione nello stesso ruolo di Rocco Picarazzi. La revoca è illegittima, il Comune condannato alle spese.
«Il 9 luglio 2024 i consiglieri comunali di maggioranza ed il sindaco formulavano proposta di rimozione della ricorrente dalla carica di presidente del consiglio comunale, motivata con riferimento alla condotta dalla stessa tenuta nelle sedute del 29 aprile 2024 e del 10 giugno 2024, nelle quali avrebbe tenuto un «comportamento schierato a favore di una parte politica oggi da considerarsi di opposizione alla maggioranza consiliare». Si legge nella sentenza del Tar. Nella stessa data il segretario comunale, esprimeva parere favorevole all’inserimento della proposta di rimozione nell’ordine del giorno del consiglio comunale, che veniva convocato da Bocconi per l’11 luglio 2024. All’esito di tale seduta veniva adottata l’impugnata deliberazione con la quale il Consiglio procedeva ad eleggere quale presidente dello stesso organo il consigliere Rocco Picarazzi. Nelle sentenza si specifica che «di tale provvedimento la ricorrente ha chiesto, con il ricorso all’esame, l’annullamento, previa concessione di idonee misure cautelari, lamentandone l’illegittimità in relazione ai seguenti profili: “violazione e/o falsa applicazione dell’art. 39 del testo unico enti locali e dei principi generali dallo stesso desumibili”. L’impugnata deliberazione sarebbe fondata esclusivamente su motivi politici, nella specie l’abbandono della compagine consiliare di maggioranza per aderire alla nuova formazione “Per Boville”, ciò che si porrebbe un contrasto con le norme indicate le quali richiedono, per la rimozione dalla carica, l’aver posto in essere atti contrari alla legge ovvero specifiche violazioni nello svolgimento delle funzioni inerenti alla stessa, ipotesi che nel caso di specie sarebbero del tutto insussistenti». Il regolamento comunale, nel prevedere che “il presidente ed il vice presidente sono revocabili dalla carica per gravi e giustificati motivi” «non potrebbe, dunque, che alludere alla commissione di violazioni inerenti gli obblighi specifici della carica, che mai sarebbero stati contestati e non potrebbero, in ogni caso, essere individuati né nella transizione verso un gruppo consiliare di minoranza e nemmeno nell’esposizione del cartello recante la scritta «vergogna», in quanto avvenuta a fine seduta, dopo la conclusione dei lavori. Il consiglio comunale, nella seduta dell’11 luglio 2024, non avrebbe deliberato, come necessario, la previa revoca della ricorrente dalla carica di presidente del Consiglio, avendo proceduto direttamente all’elezione del nuovo presidente e dei due vice presidenti, in violazione delle norme indicate».
Non si è fatto attendere il commento di Bocconi. «Come dice il famoso proverbio, chi di spada ferisce di spada perisce - ha commentato con un post sui social Martina Bocconi che dopo quanto accaduto è entrata nel gruppo “Per Boville” - L'ex sindaco, Enzo Perciballi, l'anno scorso, per sistemare la sua ex maggioranza mi ha revocato da presidente del Consiglio affermando che io non avessi svolto il ruolo con coscienza e serietà. Ovviamente per tutelare la mia dignità ed immagine mi sono trovata costretta a fare ricorso a mie spese. Il Tar ha dato ragione a me e chiederà la correzione materiale degli atti sulla base della sentenza ed ha condannato il Comune di Boville Ernica al pagamento delle spese. I cittadini di Boville Ernica pagheranno 6.500 euro di spese legali per i giochi politici dell'ormai, per fortuna, ex sindaco di Boville. Un ringraziamento speciale al mio avvocato Francesco Scalia».
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