La protesta
13.04.2025 - 20:00
L'ingresso dello stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano
Uno sciopero targato Fiom-Cgil per l’integrazione al reddito e per il premio risultato. Gli operai, sotto la scure degli ammortizzatori sociali e dei blocchi produttivi non riescono più ad “incassare” stipendi dignitosi e il potere d’acquisto si assottigli sempre di più. Una scure che si abbatte su 2.500 operai mentre non è da meno la situazione dell’indotto. È Andrea Di Traglia, segretario Frosinone-Latin della Fiom Cgil che parte dalla flessione registrata da Stellantis nel primo trimestre del 2025 pari al 45,5% con appena 4.655 auto prodotte tra gennaio, febbraio e marzo per approdare alla raccolta firme già in atto e alla mobilitazione.
«I dati dicono che non si è mai prodotto così poco dalla nascita dello stabilimento. Se un quadrimestre si chiude con circa 36 giornate lavorative, si rischia di non arrivare neppure a 80 giorni di lavoro a fine anno, non capisco con quali numeri speriamo di chiudere quest’anno a livello produttivo. Il problema è che questo è consequenziale a quello che diciamo da anni ma qui il punto è che purtroppo questo grido d’allarme che lanciamo da tempo trova riscontro in qualcosa che tende sempre di più a peggiorare, la preoccupazione è che c’è una costante nell’elemento peggiorativo a livello complessivo delle produzioni, delle condizioni lavorative e questo si riflette sul salario e si riflette in termini di occupazione, perché questa media di circa 36 giorni non ha riguardato tutte le 2.500 unità ma la gestione del contratto di solidarietà fa sì che ci sia una quota parte che lavora anche due o tre giorni al mese: la rotazione porta a questo. Tutto ciò si ripercuote sull’elemento della retribuzione e, quindi, aggiunge e accresce l’incertezza sul futuro e sul domani, per questo abbiamo chiesto e abbiamo promosso - continueremo a farlo anche domani - la raccolta delle firme per chiedere a Stellantis e alle istituzioni l’integrazione salariale. Lo facciamo in un contesto in cui annunceremo 4 ore di sciopero per la giornata del 15 aprile perché il rinnovo del biennio economico di Stellantis non riprende e dopo aver ricevuto l’annuncio di un premio di risultato o “premio di carità” di 630 euro, noi vogliamo che venga aperta la trattativa per un aumento salariale che superi la sola difesa del potere di acquisto e questo è legato alla questione inflattiva, chiederemo un pdr che abbiamo almeno una quota fissa e che sia slegato dalla penalizzazione della malattia e quindi conseguentemente anche l’integrazione al reddito in caso di cassa integrazione, motivo per cui stavamo già raccogliendo le firme. Quindi per rivendicare le giuste condizioni economiche e per la dignità di lavoratrici e lavoratori dichiariamo 4 ore di sciopero nelle ultime 4 ore di ogni turno».
Tutti i reparti saranno inclusi, il montaggio con un solo turno e plastica e presse con tre turni. L’attività lavorativa in fabbrica è ripresa solo il giorno 8 dopo uno stop partito il 31 marzo e durerà fino al 17 aprile. Anche la carenza di ordini e i conseguenti blocchi incidono in maniera massiccia sulle giornate lavorative e, di conseguenza, sui salari dei lavoratori. Storie di vita spesso difficili da digerire per quelle “tute rosse” che nel 2017 lavoravano in una fabbrica con una produzione sette volte l’attuale e con 2.000 operai in più.
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