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Fiuggi

Addio a Piero Fantastichini, artista visionario

Nella sua decennale carriera artistica, ha sempre privilegiato la sperimentazione dei materiali e delle tecnologie più all’avanguardia

Piero Fantastichini

Piero Fantastichini ci ha lasciato. La fantasia e l’estro di Piero Fantastichini non avevano confini, e la più ardita tecnologia si univa, nelle sue opere, ai sogni di uno degli artisti più visionari dell’arte italiana. Nella sua decennale carriera artistica, Piero Fantastichini ha sempre privilegiato la sperimentazione dei materiali e delle tecnologie più all’avanguardia, unite all’influenza dei maestri dell’arte europea in cui si è formato. Dalla sua biografia: «Nato nel cuore della Roma barocca, cresce studiando avidamente i dipinti dei pittori italiani e le forme delle architetture capitoline, a portata di sguardo. Studia presso il collegio dei Frati Cistercensi di Casamari. È in questo periodo che inizia a dipingere e a misurarsi per la prima volta con il disegno a mano libera e con la tecnica del collage.

Dal 1961 al 1967 frequenta il liceo Artistico di Frosinone dove è allievo del Maestro Piero Guccione. Conclusi gli studi, viaggia in Europa tra il 1967 e il 1969 e viene a contatto con le avanguardie artistiche di Amsterdam, Londra e Parigi. La produzione degli ultimi anni è orientata all'approfondimento dei rapporti tra arte, tecnologia e architettura, documentata da una serie di esposizioni, in Italia e all’estero, e culminata nelle opere Il Grande Muro di Stelle, Monumento al caos, Scultura abitabile, e nel progetto Fonte di luce».

Appena qualche anno fa, dopo aver incuriosito ed entusiasmato i visitatori della Nuvola di Massimiliano Fuksas, il nuovo Centro Congressi di Roma, la Macchina di Piero Fantastichini approdò a Fiuggi Fonte.

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