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Cassino

Malata di cancro, viene messa in ferie forzate

Negato il diritto alla malattia dopo un delicato intervento per un tumore al secondo stadio. Carmine Di Mambro; "Porterò questa vicenda all'attenzione di tutte le sedi opportune"

Malata di cancro, viene messa in ferie forzate

Il consigliere comunale di Cassino Carmine Di Mambro

Malata di cancro viene messa in ferie forzare e non solo.
È un grido di indignazione quello che si leva dalla città martire dove una giovane donna, reduce da un delicato intervento chirurgico per un tumore al secondo stadio, si è vista negare il sacrosanto diritto alla malattia, venendo brutalmente costretta a consumare le proprie ferie.

I fatti: la ragazza, coraggiosa combattente contro un male insidioso, lo scorso 25 marzo aveva subito una mastectomia bilaterale con ricostruzione e svuotamento ascellare. Dopo un intervento così invasivo, il suo desiderio era quello di rientrare gradualmente al lavoro, forte anche di un certificato medico di sette giorni. Ma la risposta dell'azienda è stata un vero e proprio schiaffo: con una comunicazione di mercoledì scorso, 2 aprile, gli è stato notificato il suo immediato collocamento in ferie forzate a partire da oggi, 9 aprile, e fino all'inesorabile scadenza del suo contratto, fissata per il 24 aprile.

La beffa si aggiunge al danno, con la specifica che solo ad esaurimento delle ferie saranno presi in considerazione eventuali permessi retribuiti. Un trattamento umiliante, motivato unicamente dall'imminente termine del rapporto lavorativo e accompagnato dalla cinica richiesta di restituire immediatamente le chiavi dell'ufficio. Eppure, altro aspetto che rende la vicenda ancora più mortificante per la donna è il fatto che lei, in questi mesi, ha fatto diversi cicli di chemioterapia ma, nonostante tutto, è andata sempre a lavorare anche se poteva sfruttare i giorni di malattia.

La vittima di questa inaudita ingiustizia non ha nascosto la sua amarezza e il suo sconcerto. Come si può, si chiede, negare il diritto alla malattia a una persona appena uscita da un intervento oncologico così pesante? Come si può calpestare la dignità di un lavoratore in un momento di estrema fragilità fisica ed emotiva? La risposta dell'azienda suona come una condanna, una negazione di ogni elementare principio di umanità e di rispetto per la sofferenza altrui.

A raccogliere il suo grido di dolore è stato il consigliere comunale di Cassino, Carmine Di Mambro, che racconta la storia e non ha esitato a definire l'accaduto uno scandalo. "È semplicemente inqualificabile il modo in cui questa donna, provata dalla malattia e da un intervento così demolitivo, sia stata privata del suo diritto alla malattia e costretta alle ferie!", tuona Di Mambro.

"Siamo di fronte a una gravissima mancanza di sensibilità e a una palese violazione dei diritti fondamentali di un lavoratore, ancor più in una situazione di così acuta vulnerabilità. Porterò questa vicenda all'attenzione di tutte le sedi opportune affinché - dice il consigliere comunale della Città Martire - sia fatta giustizia e, soprattutto, affinché un episodio così vergognoso non debba mai più ripetersi. È nostro dovere morale e civile tutelare la dignità di ogni persona, soprattutto quando si trova a combattere battaglie così difficili per la propria salute".

La vicenda della lavoratrice di Cassino non è solo un caso isolato, ma un campanello d'allarme sulla necessità di una maggiore tutela per i lavoratori malati e sulla responsabilità sociale delle aziende, chiamate a dimostrare umanità e comprensione, soprattutto di fronte alla sofferenza. La speranza è che questa storia possa scuotere le coscienze e portare a un cambiamento culturale che metta al centro il rispetto per la dignità umana, sempre e comunque.

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