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Frosinone

In casa famiglia con la mamma

Autorizzata anche la seconda madre a stare con il figlio in una struttura dopo la sospensione della potestà. I due provvedimenti sono stati adottati dal tribunale per i minorenni perché i ragazzi non erano iscritti a scuola

Scuola generica

Si è risolto positivamente il caso del secondo bambino destinato a una casa famiglia perché non iscritto a scuola e non vaccinato. Dopo che, nei giorni scorsi, uguale sorte era toccata a una bambina - i due sono imparentati tra loro - su disposizione del tribunale per i minorenni di Roma, c’era attesa per quello che sarebbe successo ieri. Il provvedimento nei confronti del maschio, infatti, era stato posticipato di 24 ore dopo una lunga trattativa tra le parti interessate. L’avvocato Salvatore Delle Femine che cura gli interessi delle due genitrici, cui è stata sospesa la responsabilità genitoriale, aveva contestato che il secondo provvedimento, più restrittivo del primo in quanto non prevedeva la presenza della madre con il minore, si fondava su un assunto, la presunta dipendenza da alcol e droga della madre, che non risultava in nessun atto. E così, ieri mattina dopo un’istanza dell’avvocato per rivedere quella parte del provvedimento, è intervenuto anche il sindaco del paese di residenza dei minori in qualità di tutore provvisorio del minore.

Lo ha fatto per evidenziare che i servizi sociali dell’amministrazione non hanno mai segnalato la madre al tribunale per problemi legati all’uso di droghe o alcol. Il sindaco, che ha scritto nell’interesse esclusivo del ragazzino, chiedeva così di valutare se la scelta di precludere alla madre di accompagnare il minore fosse legata o meno a quella circostanza. A quel punto il giudice ha deciso di revocare il provvedimento nella parte in cui si disponevano accertamenti al Serd e, al tempo stesso, di autorizzare la madre ad andare insieme al figlio nella struttura che, quindi, da ieri li ospita. Il tutto in attesa di confermare il provvedimento (come è stato per il primo) nel contraddittorio delle parti.

La storia dei due bambini non vaccinati e, di conseguenza, non iscritti a scuola è emersa in occasione della pratica per l’assegno di inclusione. A un certo punto i servizi sociali si sono accorti che, nel nucleo familiare, c’era una bambina mai iscritta a scuola e priva di vaccinazioni. Da qui è stato attivato il procedimento che ha portato alla collocazione di madre e figlia in una casa famiglia. Ma durante il procedimento è saltata fuori anche la posizione del maschio, identica a quella della femmina. E anche in questo caso si è messa in moto la macchina per la sospensione della potestà genitoriale, il collocamento in casa famiglia del minore e l’attivazione delle procedure per il rispetto dell’obbligo scolastico.

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