Spazio satira
Cassino
24.03.2025 - 18:00
L’ingresso “2” dello stabilimento cassinate
Senza nuovi modelli, possibilmente ibridi, la situazione resterà stazionaria nel plant cassinate. Con il persistente utilizzo di ammortizzatori sociali e un continuo ricorso ai fermi produttivi. E un 2025 che si preannuncia simile al 2024, il peggiore della storia della fabbrica. L’ultimo stop è stato annunciato nella giornata di venerdì con una fermata produttiva per montaggio e collegati dal giorno 31 marzo al giorno 7 aprile compreso. La ripresa produttiva ci sarà il giorno 8 fino al 17 aprile.
Lastratura e verniciatura lavoreranno solo martedì 25 marzo. L’urgenza è quella di uscire dal guado ma sarà possibile farlo, secondo il coordinatore settore automotive Fim Cisl Stefano Boschini solo anticipando i nuovi modelli. Non porteranno certo, nel breve periodo, alla saturazione dell’impianto produttivo ma quanto meno potrebbero favorire una degna boccata d’ossigeno. E non solo alla casa-madre.
La situazione dell’automotove in un momento di transizione a dir poco complicata e, nello specifico, un focus su Cassino Plant alle prese con continui blocchi produttivi
«Stellantis - spiega il coordinatore nazionale settore automotive Fim-Cisl Stefano Boschini - sta attraversando una fase particolarmente critica dovuta al fatto che non si vendono i veicoli elettrici, stiamo aspettando l’uscita dei nuovi modelli. Il fatto che ci sia un ritardo, in particolare su Cassino, ci preoccupa moltissimo. Noi chiediamo che vengano anticipate le uscite, in particolare sui modelli ibridi che dovrebbero consentire un aumento delle produzioni, di conseguenza anche delle ore lavorate».
Il futuro della componentistica tra ammortizzatori sociali, buste paga ridotte all’osso e una difficile riconversione?
«L’andamento della componentistica segue l’andamento di Stellantis, quindi la situazione è anche qui è particolarmente negativa. Non troviamo che sia una soluzione quanto proposto dal ministro Urso di riconvertire parte della componentistica a settore militare a fronte del grande investimento che sta facendo l’Unione europea, chiediamo di rafforzare il settore auto anche per quanto riguarda l’indotto naturalmente, chiediamo un intervento a sostegno della componentistica automotive. Altra questione gli ammortizzatori sociali, ne sono stati usati tantissimi in particolare anche a Cassino, dobbiamo evitare che si arrivi al limite sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali, quindi chiediamo al governo un intervento anche in questo senso e la settimana scorsa, unitariamente con tutte le organizzazioni sindacali abbiamo chiesto anche un intervento che serva per integrare la cassa integrazione, i contratti di solidarietà, da un punto di vista economico perché l’utilizzo sul lungo periodo degli ammortizzatori sociali, senza un’integrazione economica, comporta una difficoltà insostenibile per lavoratori e famiglie».
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