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Processo Mollicone, le parti discuteranno in Cassazione

La difesa della famiglia Mottola ha chiesto che non si proceda con la trattazione scritta

Processo Mollicone, le parti discuteranno in Cassazione

La lettura della sentenza d’appello

Processo Mollicone, in Cassazione si procederà con le discussioni. La richiesta di non procedere con la trattazione scritta ma di ammettere la partecipazione dei difensori è arrivata proprio dal pool difensivo della famiglia Mottola.
Si tornerà in aula il prossimo 11 marzo. Poco più di due mesi, ancora, per conoscere la decisione della Corte suprema: i giudici della prima sezione della Cassazione sono chiamati a vagliare il ricorso - proposto avverso la sentenza di secondo grado (pronunciata i 12 luglio) nei confronti della famiglia Mottola ma non per Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano - presentato dalla Procura generale della Corte d’assise d’appello di Roma. Sentenza che ha visto assolti tutti gli imputati, così come avvenuto in primo grado. Nel ricorso è stato chiesto che venga annullata la sentenza impugnata e che venga disposto un rinvio alla Corte d’Assise d’appello in altra composizione nei confronti della famiglia Mottola, finita a processo per l’omicidio di Serena. Un’udienza prevista in camera di consiglio e a trattazione scritta, salvo richiesta delle parti. Richiesta che, invece, è stata presentata.

«In qualità di coordinatore e di portavoce del pool della difesa della famiglia Mottola comunico che gli avvocati Francesco Maria Germani, Piergiorgio Di Giuseppe e Mauro Marsella - il primo nella qualità di difensore dei signori Franco, Marco e Anna Maria Mottola, il secondo e il terzo rispettivamente nella qualità di difensori di Marco e Anna Maria - in relazione al procedimento penale relativo alla impugnazione della sentenza del 12 luglio scorso della Corte d’Assise d’Appello di Roma da parte della Procura Generale di Roma, hanno chiesto che l’udienza sia trattata oralmente e in forma pubblica con la partecipazione dei difensori e di tutte le altri parti processuali» ha fatto sapere il professore Carmelo Lavorino.
Una scelta fatta viste la «complessità e l’importanza della vicenda processuale nonché la necessità di esporre verbalmente gli argomenti di oggetto di giudizio. Ricordiamo ancora una volta che gli imputati sono stati assolti sia in primo grado che in appello» hanno quindi precisato il portavoce del pool e l’avvocato Meta.

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