Spazio satira
Il ricordo
07.02.2025 - 15:24
Gian Carlo Riccardi
Nato a Frosinone nel 1933, è venuto a mancare il 7 febbraio del 2015. A dieci anni dalla scomparsa di Gian Carlo Riccardi, ripercorriamo brevemente il suo intenso percorso biografico.
Chi era Gian Carlo Riccardi
“Un pittore teatrante o un teatrante pittore ...”, così il critico d’arte Enrico Crispolti definì Gian Carlo Riccardi. Nato a Frosinone il 21 ottobre 1933 da una famiglia benestante, dimostrò sin da piccolo una particolare inclinazione per il disegno iniziando a riprodurre le copertine dei giornali dell’epoca come La Domenica del Corriere e Passa il Giro. In seguito, si dedicò alla musica, suonando con disinvoltura strumenti come il pianoforte, la batteria e la fisarmonica. Dopo aver conseguito la maturità classica, frequentò l’Accademia di Belle Arti di Roma di via Ripetta diventando allievo di Mario Rivosecchi e di Toti Scialoja, diplomandosi nel 1961 in Scenografia e successivamente in Regia Teatrale e Cinematografica presso il Centro Sperimentale di Roma. Sempre nel 1961 fondò a Frosinone il Gruppo Teatro Laboratorio Arti Visive e l’anno successivo il Teatro Club nel centro storico della città, dove si organizzavano eventi culturali e spettacoli teatrali d’avanguardia. Negli anni ‘60 lavorò come caricaturista per riviste di satira politica come Il Travaso delle Idee, il Bertoldo e La Tribuna Illustrata ed al contempo presso la Rai Radiotelevisione Italiana come assistente dello scenografo Carlo Cesarini da Senigallia. Nel 1962 sposò Regina Balducci da cui ebbe tre figli. Nel 1963 ottenne la cattedra di storia dell’arte presso il Liceo Classico S. Gabriele di Roma. Alla fine degli anni ’60 collaborò alla realizzazione del Teatro La Fede sulla via Portuense di Roma insieme a Giancarlo Nanni, Manuela Kustermann, Giuliano Vasilicò, Valentino Orfeo e Pippo Di Marca. Dal 1973 insegnò Storia dell’Arte e del Costume presso l’I.P.S.S.S. di Frosinone.
Il teatro d’Avanguardia
Dagli anni ’70, Gian Carlo Riccardi prese parte alla realizzazione di spettacoli e rassegne di avanguardia in tutta Italia come la Settimana di Teatro Nuovo (1976) presso il Palazzo della Provincia di Frosinone, il Teatro da Voi 1977 (1977) presso il teatro Spazio Uno di Roma e gli Incontri 1984 (1984) presso il Centro Associazione Stampa Grattacielo di Milano. Fu tra i promotori di festival e rassegne culturali nel capoluogo ciociaro come il primo Bloomsday in Italia (1982), I percorsi della memoria (1984) ed Elektronpoiesis (1986). Nel 1997 fondò il Teatro dell’Immagine con cui portò avanti la sperimentazione avviata anni addietro. Nel corso del suo intenso percorso artistico ebbe modo di frequentare e di confrontarsi con artisti e scrittori come Carmelo Bene, Libero De Libero, Cesare Zavattini, Alberto Moravia, Giuseppe Bonaviri, Umberto Mastroianni ed altri.
La pittura
La sua arte ha spaziato dalla pittura, per giungere al teatro, alla scultura, fino alla scrittura. Le opere grafiche e pittoriche di Riccardi sono caratterizzate da una costante sperimentazione e da un’apertura verso diverse tecniche e materiali. Inizialmente, si avvicina al figurativo ed al surrealismo per poi giungere all’astratto realizzando opere in cui il colore e la forma diventano protagonisti. Successivamente, la sua pittura si arricchisce di elementi materici, attraverso l’utilizzo del collage e del ready-made. Riccardi recupera materiali poveri e di scarto, assemblandoli in composizioni originali che riflettono la sua attenzione al mondo che lo circonda. Negli anni 2000, i suoi lavori sono segnati da un ritorno all’infanzia, con opere che richiamano le immagini e i simboli del mondo infantile. Le sue opere sono state esposte in personali e collettive in Italia e all’estero.
Le “Stanze”
Per quanto riguarda la scultura risultano significative ed evocative le cosiddette “Stanze” che Riccardi iniziò a realizzare dagli anni ‘80, ossia installazioni caratterizzate talvolta da pareti colorate e pittura astratta e materica; queste furono eseguite con materiali semplici, come carta, legno e ferro. Le Stanze sono evidenti esempi di opere site-specific capaci di creare un dialogo partecipativo con l’osservatore. Non solo la pittura, il teatro e la scultura, ma anche la scrittura fu un elemento che caratterizzò l’estro dell’artista. Egli scrisse copioni teatrali, racconti e poesie. La scrittura di Riccardi è caratterizzata da uno stile ironico e spesso surreale, con una forte attenzione ai dettagli e alle descrizioni. L’artista scompare nella sua città natìa il 7 febbraio 2015. A dieci anni dalla sua scomparsa, l’eredità di Gian Carlo Riccardi è ancora viva e presente. La sua capacità di sperimentare attraverso linguaggi artistici differenti come la pittura, la scultura, il teatro e la scrittura, ha lasciato un segno indelebile nel panorama culturale e artistico.
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