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Morolo

Aggressione nella casa famiglia. La testimonianza del gestore

Intervento dei carabinieri sabato scorso in una struttura per minori non accompagnati, dove il proprietario è stato aggredito da tre ospiti. Ferito anche un militare

Morolo

Una veduta panoramica di Morolo

Intervento dei carabinieri sabato scorso nella casa famiglia di Morolo dove il proprietario è stato aggredito da tre ospiti minorenni. Anche un militare è stato ferito durante l’intervento. Il gestore della struttura tiene a fare alcune precisazioni. “Non c’è stata affatto una rivolta all’interno della casa famiglia, né tantomeno una lite e la volontà all’ordine ed alla “pulizia” è partita dalla dirigenza della Don Bosco, prima delle autorità. Molto più semplicemente, come tra l’altro dichiarato dalle stesse autorità, il proprietario, una volta appurato che tre elementi, nonostante minorenni, fossero implicati in una rete di spaccio, furti, uso di sostanze, disturbo del vicinato, mancato rispetto degli operatori, danni agli altri ospiti, mancato rispetto delle regole e della struttura, senza intraprendere alcuna procedura legalmente approvata, si è recato alle ore 8 del mattino da solo nella propria casa famiglia ed ha allontanato coercitivamente i tre giovani mettendoli fuori dalla struttura e subito aggressione, attesa ed ovvia, durante la quale ha allertato i carabinieri, anch’essi aggrediti una volta sopraggiunti sul luogo.

Il tutto affinché i tre minori non si avvicinassero più non solo al comune di Morolo, ma all’interno dell’intera provincia di Frosinone. Si rende noto che per ogni elemento presente in casa famiglia le rette per gli ospiti, da includere nel tessuto sociale in modo più qualitativo possibile, sono pagate sulla base del numero degli ospiti stessi. Si rende noto che il proprietario non ha anteposto i propri interessi economici al far rispettare leggi, regole e territorio ospitante, seppur a modo proprio e pagandone conseguenze. Si rende noto che nella Don Bosco Morolo le regole ci sono e come e se venissero fatte rispettare. Si ringrazia il comandate Antonio Labella della stazione dei Carabinieri di Morolo per l’intervento immediato dimostrando in ogni caso che la presenza dello stato è stata immediata ed efficace fino a raggiungere gli obiettivi preposti in primis dal Team della Don Bosco. Il comune di Morolo, dal primo all’ultimo cittadino, possono solo essere fieri ed orgogliosoi di come si opera all’interno della Don Bosco, d’esempio per tutte le comunità per minori presenti nel nostro territorio ed operante in modo impeccabile negli interessi sociali e dei cittadini tutti”.

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