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Morolo

Univar, salvati 25 posti di lavoro

Pierluigi Raponi: «Un risultato importante per l’azienda ma anche per il territorio, in un periodo di forte crisi industriale»

Azienda Univar

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Nuovo futuro per lo stabilimento di Morolo della Univar Solutions e venticinque posti di lavoro salvati. Il sito industriale, per il quale la proprietà statunitense aveva annunciato la chiusura, avviando la procedura di licenziamento collettivo, è stato acquisito dalla Aquaprox Italia, azienda leader nella trasformazione e produzione di prodotti chimici per il trattamento delle acque. Il più grande stabilimento del Centro-sud per il trattamento, lo stoccaggio e la produzione di prodotti chimici resta dunque operativo.

L’acquisizione, completata nei giorni scorsi, oltre a rappresentare un importante passo avanti per Aquaprox Italia, si prefigura anche come un segnale di speranza per il tessuto industriale ciociaro, in un periodo in cui si sente parlare sempre più frequentemente di deindustrializzazione e su un territorio già profondamente segnato dalle crisi del settore, prima fra tutte quella del comparto dell’automotive, che sta colpendo duramente Stellantis e il suo indotto. Una prova, quindi, che si può puntare sul rinnovamento investendo nelle risorse locali, anche in un contesto economico complesso come quello attuale. L’azienda, che già conta sedi operative in diverse città italiane, tra cui Brescia, Bari e Sassari, si appresta ora a trasferire il proprio quartier generale da Patrica a Morolo, rafforzando quindi, con l’acquisizione di Univar Italia, la propria presenza non soltanto in provincia di Frosinone, ma nel Paese.

«Si tratta di un’operazione di fondamentale importanza per la nostra azienda e per il territorio – ha sottolineato il legale rappresentante di Aquaprox Italia Pierluigi Raponi – Attraverso questa acquisizione non solo siamo riusciti a salvare venticinque posti di lavoro, venticinque famiglie da un destino incerto, ma abbiamo anche posto le basi per incrementare la nostra presenza e competitività sul mercato italiano. Questo stabilimento – ha aggiunto – infatti, ci permetterà di ampliare le nostre capacità produttive e di rafforzare la nostra leadership nel settore».

Con la nuova struttura, infatti, il gruppo si espande ulteriormente, arrivando complessivamente a quarantacinque dipendenti tra i lavoratori acquisiti e quelli già operativi. «Rafforzare la nostra presenza ci dà la spinta per fare grandi passi in avanti – ha aggiunto Raponi – È un’azione che ci permetterà aumentare il lavoro e, a lungo termine, consolidare il nostro ruolo strategico. E ciò – ha ribadito – rappresenta un impegno verso il territorio, in un momento in cui molte aziende sono costrette a ricorrere a cassa integrazione e licenziamenti. Con le nostre forze – ha sottolineato – siamo riusciti a portare a casa questo importante risultato. Un ringraziamento particolare – ha concluso Raponi – lo rivolgiamo Ringraziare al nostro presidente Arnold Moore, che continua a investire in Italiae in particolare nella nostra provincia, dimostrando di crede ancora nello sviluppo industriale locale».

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