Spazio satira
Frosinone
11.11.2024 - 13:00
La stazione di Frosinone
Non è il binario 9 e tre quarti di Harry Potter che conduce in una dimensione magica e parallela, ma il binario 4 della stazione di Frosinone potrebbe aprire scenari impensabili, almeno fino ad oggi, per il tessuto economico provinciale e per tutto il settore della logistica. Potrebbe rappresentare il nucleo embrionale di quel complesso integrato di infrastrutture ferroviarie e di strutture e servizi logistici con magazzini, piazzali di stoccaggio, una piattaforma intermodale ferro-gomma a servizio non solo delle imprese della Ciociaria, ma di tutto il Centro Italia, considerata la posizione strategica del sito che si configurava come cerniera tra i due mari, che negli scorsi anni è fallita miseramente per responsabilità a vari livelli e che, oggi, potrebbe avere una nuova chance.
Tutto nasce da un incontro che c’è stato il 6 novembre scorso al Ministero delle Infrastrutture cui hanno preso parte Davide Bordoni (consigliere del vice presidente del Consiglio dei ministri, senatore Matteo Salvini), Carla Alessi (direttore generale della direzione generale del Mit per il trasporto e le infrastrutture ferroviarie), l’ingegnere Federico Blasevich (responsabile della divisione 2 della direzione generale del Mir per il trasporto e le infrastrutture ferroviarie), l’ingegnere Michele Volpicella (della direzione strategie, sostenibilità e pianificazione sviluppo infrastrutture di polo, responsabile sviluppo e infrastrutture dell’area centro-sud tirrenica di Rfi), Gianni Toti (Ceo della Servizi Logistici Integrati srl), Marco Toti (operation & development manager della Servizi Logistici Integrati srl) e l’avvocato Kristalia Rachele Papaevangeliu (responsabile infrastrutture della Lega Lazio nonché consigliere di amministrazione di Ferservizi Spa).
L’oggetto dell’incontro, il primo di una serie (il prossimo appuntamento ci sarà nei primi giorni di dicembre e vi prenderanno parte anche il Consorzio Industriale e la Regione Lazio), è stato, sostanzialmente, l’istituzione di una tavolo tecnico per ragionare sulla disponibilità del quarto binario della stazione di Frosinone ad uso promiscuo dei servizi merci e regionali «al fine di evitare qualsiasi tipo di disagio con ripercussioni sul traffico ferroviario, in relazione alla crescente domanda di trasporto a servizio del terminal logistico» già esistente nella zona industriale del capoluogo. Le imprese della logistica del territorio, infatti, hanno rappresentato la necessità di un accesso migliore alla linea principale per il trasporto merci. Tra l’altro, nell’ambito di un tavolo di ascolto 2024, è stata proposto dalla società “Servizi Logistici Integrati srl” di studiare una configurazione funzionale che consenta l’accesso ai binari di presa/consegna del raccordo anche dal terzo binario della stazione di Frosinone, cercando comunque di salvaguardare il modulo dei binari di presa/consegna a suffragare lo scenario di una sempre crescente domanda nel settore.
«L’incontro - ha commentato Kristalia Papaevangeliu, tra i promotori del tavolo tecnico - è stato molto proficuo e, in prospettiva, ha aperto degli scenari che, fino a poco tempo fa, si pensavano davvero impensabili. Nella nostra provincia il settore della logistica è strategico ed è uno dei più importanti a livello nazionale. Gli operatori economici sono all’avanguardia e l’indotto, per fortuna, lavoro molto, ma ha, al contempo, necessità delle giuste infrastrutture». Da qui l’idea futuribile di un interporto: «In passato qualcuno ci ha provato con scarsa fortuna, ma oggi stanno maturando delle condizioni e delle prospettive che possono portare alla realizzazione di un polo logistico, punto di riferimento per tutto il Centro Italia. Penso, poi, al potenziamento dei collegamenti del territorio con la linea ad alta velocità con la stazione di Supino-Frosinone e all’eventualità di realizzazione di un aeroporto che potrebbe accelerare questo processo di costituzione di un polo logistico che potrebbe integrarsi con le altre due infrastrutture».
«Oggi - conclude Papaevangeliu - abbiamo una richiesta specifica e circostanziata da parte degli operatori economici che si sta valutando seriamente. Ma il compito della politica è quello anche di guardare oltre e di avere una visione. Per questo, pensare a un polo della logistica, o interporto comunque lo si voglia chiamare, per supportare l’economia del territorio, per creare opportunità non è ipotesi peregrina considerato che è il territorio stesso che in qualche modo lo sta chiedendo».
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