Frosinone
10.12.2025 - 12:00
Minacciata e aggredita dall’amante. Un incubo vissuto per mesi da una cinquantunenne di Frosinone. A giudizio è finito un cinquantaquattrenne romano. I fatti a Viterbo, dove l’uomo lavora.
La ricostruzione
Con il compagno il rapporto era in crisi. Ha conosciuto un uomo su Facebook. Ha iniziato a chattare con lui. Quella che inizialmente sembrava una amicizia si è trasformata in qualcosa di più. Lui, un cinquantaquattrenne romano, la riempiva di attenzioni, la corteggiava. Si sono sentiti per diversi mesi, poi hanno deciso di incontrarsi, di conoscersi di persona. La loro relazione clandestina è durata poco.
Quando la donna si è resa conto che lui tentava di manipolarla, di controllare i suoi spostamenti, di privarla della sua libertà, ha deciso di mettere fine alla loro storia. È così iniziato un vero e proprio incubo per lei. Minacce, pedinamenti. In un episodio, sempre stando alle accuse, il cinquantaquattrenne avrebbe tentato di strangolarla in auto. Lei è riuscita a mettersi in salvo fingendo uno svenimento, riuscendo così a far allentare la presa dal suo amante. Amante che le aveva dato un appuntamento in una stradina secondaria di Viterbo. Le aveva sottratto il telefono cellulare buttandolo tra i cespugli, voleva obbligarla ad avere un rapporto sessuale. Lei si è opposta e lui ha iniziato a minacciarla e ad aggredirla. Ha tentato di strangolarla stringendole il braccio attorno al collo.
Lei è riuscita a scendere dall’auto dopo aver finto uno svenimento e a raggiungere la sua auto. Lui è riuscito ad aprire la portiera della macchina della cinquantunenne e avrebbe iniziato a prenderla a pugni e schiaffi in volto. Avrebbe minacciato di far del male anche al compagno. Ad un certo punto è riuscita a mettere in moto l’auto e a scappare, ma è stata inseguita e si è vista tagliare la strada dall’amante. Il tempestivo intervento delle forze dell’ordine, contattate proprio dalla vittima, ha evitato il peggio. La donna è stata soccorsa e portata in ospedale; la prognosi è stata di sette giorni. Il cinquantaquattrenne è finito così sotto accusa per lesioni, minacce e atti persecutori.
Tra un mese dovrà comparire davanti al giudice del tribunale di Viterbo. La donna è assistita dall’avvocato Roberto Capobianco.
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