Spazio satira
L'intervento
06.10.2024 - 12:00
Costituito nell’assemblea dello scorso 2 ottobre presso il ristorante Onorati, il “Comitato liberi allevatori in difesa della bufala”, che riunisce gli operatori della Valle dell’Amaseno e del Pontino, non perde tempo e avanza le sue proposte. Sono tre i punti cardine per risolvere la crisi del latte in corso. Si parte dalla proposta alla Regione Lazio di indennizzo per la destagionalizzazione dei parti, che vanno da ottobre a novembre. Guardando il 2023, si ipotizzano 10.000 parti nelle province di Latina e Frosinone in questi due mesi. Ebbene per gli allevatori, che si impegnano nel 2025 a eliminare i parti che vanno da agosto a novembre, andrebbe previsto un rimborso per il mancato guadagno.
«Questo porterebbe un calo drastico delle produzioni di latte nel periodo invernale, evitando il sovraccarico che dovrebbe essere in gran parte congelato - sostiene il comitato - Stimando una produzione media di 8 litri a capo per 120 giorni, verranno a mancare circa 10 milioni di latte in quel periodo. La mancanza di 10 milioni di latte pensiamo possa riequilibrare il mercato e renderebbe disponibile il latte fresco nei mesi primaverili ed estivi dell’anno successivo. In questi giorni - prosegue il comitato - si sta parlando molto di impiegare 15 milioni di risorse pubbliche per polverizzare il latte. Noi chiediamo di impiegare quei soldi per gli allevatori, che potrebbero ricevere fino a 1.500 euro di contributo a capo per posticipare i parti nei periodi in cui c’è maggiore richiesta di latte. Inoltre, chiediamo con forza alle istituzioni, al Ministero dell'Agricoltura e Sovranità alimentare, di modificare il decreto sulla tracciabilità e rendere obbligatorio anche ai caseifici Dop di utilizzare direttamente, senza intermediari, lo stesso portale e la stessa metodologia che utilizzano gli allevatori con il portale Sian. Come terzo punto - concludono gli operatori della Valle dell’Amaseno - chiediamo sempre al ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, al Ministero della Salute e agli Istituti zooprofilattici di creare all’interno del portale un report accessibile a tutti gli allevatori per poter consultare le produzioni di latte di bufala consegnato, congelato e trasformato. Tutto questo, permetterebbe agli allevatori un controllo costante del mercato, per una programmazione della produzione a breve e medio termine».
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione