Spazio satira
Castelliri
29.09.2024 - 13:00
Avevano il diritto di far pascolare le loro mucche su quei terreni. E ora che il tribunale ha dato loro ragione, esigono il risarcimento dei danni subiti nella controversa vicenda divenuta celebre in tutta Italia. Una sentenza, quella emessa nei giorni scorsi dal giudice Marco Gioia del Tribunale di Cassino, che assolve Anito De Gasperis e sua moglie Silvana Rivera dall’accusa di pascolo abusivo su aree comunali. Il “mandriano di Castelliri”, così ribattezzato “Sriscia la Notizia” nei suoi ripetuti servizi sul caso, aveva ragione nel ritenere che potesse far pascolare le sue mandrie in quelle zone. Il Comune non poteva vietarglielo, come invece ha fatto.
Una storia condita da denunce, proteste clamorose, risse sfiorate in diretta tv. Così Anito, oggi sessantaduenne, divenne a suo modo una “star” del piccolo schermo. Il paese si divise, in molti lo accusarono di tenere comportamenti incivili e di danneggiare i campi e i boschi con i suoi bovini al pascolo libero. Contrasti, liti, minacce e denunce e segnalazioni che risalgono addirittura al 2010. Molto, troppo tempo fa. Tanto che per alcuni dei capi d’imputazione per cui lui e sua moglie, proprietaria delle mandrie, sono finiti a processo, è scattata la prescrizione. Si tratta in particolare di cinque episodi, tutti risalenti al 2016, in cui le mucche furono trovate al pascolo libero in diverse zone del territorio comunale: a Monte Castellone, lungo la strada Castelliri-Porrino (dove gli animali provocarono un incidente), in un bosco, su un terreno parzialmente recintato, in località Sant’Elia. Fin qui, tutto prescritto.
Sugli altri quattro episodi, invece, il giudice ha dato ragione alla coppia di allevatori accogliendo la tesi difensiva del loro avvocato Gabriele Leone, che ha assistito Anito e sua moglie in questi lunghi anni. Questi ultimi casi risalgono al 2017 con denunce per pascolo abusivo lungo la strada regionale 214, nel bosco in località Vado di Riccio, su altri terreni comunali e nella zona di Sant’Elia. Il giudice, richiamando la sentenza con cui nel 2018 il commissario per gli usi civici ha dichiarato illegittime le ordinanze del Comune di Castelliri che, per oltre un decennio, di proroga in proroga, aveva interdetto quelle aree al pascolo (sentenza confermata dalla Corte d’appello di Roma nel 2021), ha ribadito nella sentenza che “Il Comune non è il ‘proprietario’ del demanio civico ma solo l’ente esponenziale della comunità, i cui compiti sono limitati all’amministrazione di tali beni, mentre la titolarità dei diritti collettivi spetta alla comunità dei residenti”. Compresi perciò il “mandriano” e sua moglie. Il Comune, insomma, non aveva titolo per vietare il pascolo su quei terreni. Con l’assoluzione dei due coniugi, cade anche il sequestro preventivo dell’intera mandria scattato nel 2017. Gli animali vanno restituiti ai legittimi proprietari. Solo che dal sequestro sono trascorsi più di sette anni. «Chiaramente adesso - anticipa l’avvocato Leone - si agirà per il ristoro di tutti i danni patiti ingiustamente dal signor Anito De Gasperis a seguito del sequestro che, stante l’infondatezza dell’accusa, non doveva essere disposto».
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