Spazio satira
Frosinone
12.06.2024 - 18:00
Il futuro centro commerciale che sorgerà nell’area ex Permaflex
La storia riaffiora dall’area ex Permaflex, che dovrà ospitare un mega centro commerciale. Nell’ambito, infatti, delle operazioni di verifica preventiva di interesse archeologico sull’area, che dovrà ospitare il complesso commerciale, sono emersi reperti archeologici ritenuti di indubbio interesse. Una novità che ha portato la Soprintendenza, il 15 maggio scorso, a scrivere alla “Elco srl”, alla Regione Lazio e al Comune di Frosinone per comunicare l’avvio del procedimento finalizzato alla verifica preventiva dell’interesse archeologico.
Nella relazione trasmessa nelle scorse settimane dalla “Elco srl” (soggetto proponente dell’intervento di riqualificazione del sito ex Permaflex) alla Soprintendenza archeologica sulle indagini preventive, redatta da un professionista incaricato dalla società, viene evidenziato come tra il 27 novembre e il 13 dicembre dello scorso anno, nell’area di progetto siano stati eseguiti 32 saggi archeologici preventivi di dimensioni di 6 metri quadrati l’uno che hanno dato nella quasi totalità esito negativo. Solamente nel saggio 17 è uscito qualcosa meritevole di approfondimento. Sono state, infatti, individuate alcune strutture e resti di stratigrafia antropica pertinenti ad un complesso archeologico di notevole interesse, identificabili come ambienti a destinazione produttiva, provvisti di vasche e canalizzazioni. Sono stati, poi, trovati anche reperti mobili di ceramica e altri associati, tra cui alcune monete, che testimoniano una lunga continuità di vita del sito e permettono di ipotizzare una frequentazione dell’area almeno tra il I e il IV secolo d.C.
Secondo la Soprintendenza, gli elementi sinora emersi nell’area di scavo (circa 2200 mq), indagata solo superficialmente, non risultano tuttavia sufficienti a determinare limiti e consistenza dei depositi archeologici rinvenuti, pertanto sarà necessaria l’acquisizione di ulteriori elementi conoscitivi sotto il profilo archeologico, indispensabili per poter valutare la fattibilità dell’opera. Gli approfondimenti consisteranno in una serie di adempimenti tra cui, solo a titolo semplificativo, la prosecuzione delle indagini dirette in estensione, indispensabili per la conoscenza del complesso e dello stato di conservazione delle strutture ai fini della valutazione complessiva dell’impatto dell’opera sul contesto di interesse archeologico, ricadente in parte nell’area di realizzazione del fabbricato da adibire a centro commerciale.
Al termine dell’indagine, la Soprintendenza provvederà alla valutazione della consistenza strutturale e dell’estensione delle preesistenze archeologiche in modo da pervenire tempestivamente all’individuazione certa e alla perimetrazione delle aree interessate da depositi archeologici, rispetto alle quali valutare, in ragione della dislocazione effettiva dell’opera in progetto, la sua concreta realizzabilità. Qualora l’esito delle verifiche orienti verso la necessità di delocalizzare, totalmente o in parte, le opere riguardanti il centro commerciale, la stazione appaltante potrà rinunciare alla realizzazione delle opere ovvero produrre, di concerto con la Soprintendenza, un’adeguata variante progettuale.
A conclusione delle indagini, sulla base delle risultanze emerse, sarà rilasciato il parere sulla fattibilità dell’opera rispetto al contesto rinvenuto e valutata di concerto la valorizzazione parziale e integrazione dei resti rinvenuti nell’ambito del progetto, che includeranno i necessari interventi conservativi su strutture e materiali di interesse archeologico. La Soprintendenza procederà altresì ad emettere i provvedimenti di assoggettamento a tutela dell’area interessata dai rinvenimenti secondo quanto previsto e prescritto dalle normative vigenti. Adesso, resta, però, il nodo dei tempi. Inizialmente si pensava che, tra la fine del 2025 e il 2026, a Frosinone avrebbe visto la luce il centro commerciale che sorgerà al posto dell’area industriale dismessa che un tempo ospitava lo storico stabilimento “Permaflex”. La novità dei ritrovamenti archeologici rischia di far slittare in avanti i tempi di realizzazione e di rivedere e aggiornare il cronoprogramma dei lavori.
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