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La classifica

Quanto risparmiano i ciociari: lo studio

Le famiglie della provincia di Frosinone sono riuscite a mettere da parte l’8,1% del reddito del 2022. Occupano il quarantacinquesimo posto della classifica stilata dal Centro Studi Guglielmo Tagliacarne

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Nella classifica sulla propensione al risparmio nelle province italiane i ciociari si piazzano al quarantacinquesimo posto. A stilare la graduatoria basata sul rapporto tra risparmi e reddito disponibile nel 2022, il Centro Studi Guglielmo Tagliacarne.
Dallo studio emerge che le famiglie della provincia di Frosinone sono riuscite a mettere da parte l’8,1% di quanto guadagnato, perdendo sette posizioni rispetto al 2019.

Nella classifica delle province italiane per ammontare complessivo del risparmio, invece, la Ciociaria è cinquantaquattresima con 551.980.000 di euro e una variazione percentuale del 4,8 rispetto al 2019. Tra le province del Lazio occupa la posizione più alta in classifica. Roma, infatti, si colloca in sessantesima posizione, in recupero di quattro posizioni rispetto al 2019, con il 7,3%, Rieti è sessantaseiesima e perde cinque posizioni rispetto al 2019, con il 7,3%, mentre Viterbo sale di due posizioni arrivando all’ottantatreesimo posto, con il 6,3%, e Latina è al novantaduesimo posto, scalando una posizione, con il 6,1%.

Nel Lazio l’ammontare compessivo del risparmio delle famiglie nel 2022 è stato di 9.218.300.000 di euro e la relativa propensione al risparmio è stata del 7,2% del reddito disponibile. Dallo studio sulla geografia del risparmio emerge la distanza tra Nord e Sud. Nelle prime venti posizioni della graduatoria provinciale della propensione al risparmio degli italiani , infatti, ci sono ben diciannove province settentrionali, mentre sul fronte opposto diciotto province del Sud occupano le ultime venti posizioni.

Tra i motivi che determinano tale disparità sicuramente la diversa entità del reddito disponibile. Tuttavia, lo studio rileva anche che nel Mezzogiorno ben sedici province registrano un recupero di posizioni nel ranking per propensione al risparmio rispetto al 2019, tra cui spiccano i casi di Bari e di Matera, entrambe con un recupero di sette posizioni. Altro dato di rilievo la maggiore propensione al risparmio nelle piccole province. Prima in classifica, infatti, è Biella, seguita, nella top ten, da Vercelli, Asti, Modena, Varese, Alessandria, Pavia, Novara, Piacenza e Cremona. Vale a dire province che nella maggioranza dei casi non superano i 400.000 abitanti.

La prima città metropolitana compare all’undicesimo posto ed è Genova, seguita in dodicesima posizione da Milano. Ma guardando alla classifica del risparmio delle famiglie in valori assoluti, Milano è in cima, rincorsa da Roma e Torino. Dal report del centro studi delle camere di commercio Guglielmo Tagliacarne emerge, inoltre, che a riuscire a mettere da parte una fetta del proprio reddito sono soprattutto i residenti nelle province con una rilevante presenza di nuclei familiari stranieri. In particolare, nelle quarantotto province che hanno un’incidenza di famiglie composte unicamente da stranieri superiore a quella media nazionale, la propensione al risparmio si attesta al 9,1% contro il 7,5% del complesso delle altre province.

Altro target che sembra in grado di mettere da parte una percentuale del reddito maggiore rispetto alla media sono i single.
Nelle quarantacinque province nelle quali la quota di famiglie monocomponente supera la media nazionale la propensione al risparmio è del 9,1%, contro l’8,1% del dato nazionale. «Non a caso, forse – si legge nello studio – le tre province salite sul podio per propensione al risparmio hanno tutte una quota di famiglie di single superiore alla media nazionale».

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