Spazio satira
Frosinone
04.04.2024 - 12:00
Un'immagine della seduta del question time di ieri sera a Palazzo Munari
Come evolve la situazione del video, riguardante la sparatoria avvenuta fuori dallo Shake bar di via Aldo Moro? Adesso non ci sono dubbi. Le immagini finite online sul sito del Corriere della Sera sono uscite direttamente dal Ced del Comune di Frosinone.
La questione è stata sollevata ieri pomeriggio, durante la seduta del question time, dal capogruppo del Partito Democratico Angelo Pizzutelli. E rivolta direttamente al sindaco Riccardo Mastrangeli. Il consigliere di opposizione ha riacceso i riflettori sul terremoto che ha travolto Palazzo Munari qualche giorno dopo l’omicidio avvenuto in via Aldo Moro il 9 marzo.
Durante l’agguato ha perso la vita il giovane albanese ventisettenne Kasem Kasmi ucciso a colpi di pistola dal suo connazionale Mikea Zaka di ventitré anni, il quale si è costituito la sera stessa del fatto di cronaca e che oggi si trova in carcere. E proprio il video (oggetto di indagini) ripreso dalle telecamere comunali che ritraeva integralmente l’omicidio è finito online la sera del 12 marzo.
E rimasto visibile per diverse ore. Per poi essere rimosso la mattina seguente. Ma cosa è successo nei corridoi dell’ente pubblico di via del Plebiscito? Il sindaco ha confermato l’episodio rispondendo al consigliere Angelo Pizzutelli e fornendo in aula elementi dettagliati.
«La mattina alle 9, appena ho saputo della fuoriuscita del filmato, ho fatto delle indagini proprio per verificare se le immagini fossero uscite dal nostro ufficio – ha spiegato il sindaco Mastrangeli – Una volta confermato che il video era uscito dal nostro ufficio ho chiamato la persona che io ho ritenuto fosse l’autore di questa vicenda. L’ho convocato insieme a tutte le persone interessate a questo tipo di evento. E il signore in questione ha ammesso di aver chiesto questo filmato a mio nome (del sindaco ndr) a un dipendente che, a mio giudizio, è stato raggirato».
Stiamo parlando di un neo assunto e oggi ormai ex componente dello staff del primo cittadino, nonché anche collaboratore del quotidiano nazionale, che la mattina stessa ha rassegnato le dimissioni. «Alle 19 ho presentato un esposto alla questura – ha aggiunto il primo cittadino – Su quelle che sono state le evoluzioni delle indagini, non so nulla. Io ho fatto tutto quello che si doveva fare come sindaco e come massimo responsabile della privacy. È stata presentata, infatti, anche un’informativa al Garante della privacy che ha già risposto». Lo stesso Comune nel giro di 24 ore dalla scoperta della “fuga del video” ha dovuto effettuare una notifica al Garante per la protezione dei dati personali per gli opportuni provvedimenti in merito alla violazione della privacy.
Le immagini finite in rete erano chiare: ritraevano la scena integrale dell’agguato costato la vita al giovane albanese insieme al ferimento di tre persone, tra cui il fratello della vittima. Un video dunque decisivo per la ricostruzione della dinamica tanto che, nella stessa serata di sabato, gli agenti della questura l’avevano subito acquisito.
In particolare, la procura aveva deciso di non diffonderlo, ritenendo che ci fosse una riservatezza delle indagini da tutelare e coperto quindi da segreto istruttorio. È opportuno ricordare che qualche giorno dopo la diffusione del video (più precisamente sabato 16 marzo) a gettare ulteriormente benzina sul fuoco sono state le dimissioni dell’assessore Alessandra Sardellitti.
Il dibattito in aula
Inevitabilmente la questione del video è stata protagonista del dibattito consiliare. Ma non sono mancati ulteriori momenti di accesi confronti. Il primo ha riguardato sempre il capogruppo del Pd e il sindaco riguardo al tradizionale cinema all’aperto che ormai da qualche anno ha abbandonato la città.
Vedremo se questa estate il progetto si rinnoverà. Il secondo si è spostato tra il consigliere della Lista Marzi Alessandra Mandarelli e il presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri. Risentita di non aver ottenuto la parola la Mandarelli ha scelto di non intervenire una volta concessa la parola dal presidente.
Anche se il confronto tra i due è rientrato nel finale. Infine, riguardo ai lavori fermi sulla nuova piazza dello Scalo l’assessore ai lavori pubblici Angelo Retrosi ha confermato che è stata presentata una diffida nei confronti della ditta, vincitrice della gara dall’appalto, per i ritardi nella consegna dell’opera.
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