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La vicenda

Petardi contro una senzatetto. Un clima di odio, prima denuncia

L'intervento della madre del dodicenne, tra i giovanissimi accusati di aver lanciato petardi contro la donna. Il minorenne sarebbe stato escluso dagli amici

Petardi contro una senzatetto. Un clima di odio, prima denuncia

Cinque giorni fa una notizia che ha destato sconcerto e incredulità, finita alla ribalta anche della cronaca nazionale. Una vicenda venuta fuori da un video, poi rimosso, sulla pagina facebook delle Benedettine di Boville Ernica. Ritrae quattro ragazzini in piazza San Pietro, due accovacciati, accendono un petardo. Petardo che finisce contro una senzatetto che dorme davanti al monastero in piazza San Pietro Ispano. I quattro giovani vengono identificati, sono tutti del posto e hanno 12, 13, 17 e 19 anni.
Il video diventa subito virale, fa il giro di pagine social, gruppi. Sotto commenti di odio, insulti contro i quattro ragazzini.

La denuncia
La mamma del dodicenne si è vista costretta a rivolgersi a un avvocato, a presentare denuncia alla polizia postale «nel tentativo di porre un argine alla diffusione del filmato riproducente le immagini del figlio minorenne, senza alcuna lecita finalità, nonché al clima di odio che si è instaurato sui social - spiega in una nota l'avvocato Beniamino Di Bona il quale ha tenuto a precisare che «l'azione intrapresa non ha alcuna finalità risarcitoria, bensì unicamente quella di arrestare la "gogna mediatica" a cui è sottoposto il minore di anni 12, che nonostante il grave errore commesso, resta pur sempre un ragazzino privo dei necessari strumenti di discernimento e di una struttura psichica formata, che gli consenta di superare una pressione così forte. Le esigenze di tutela del minore nella vicenda, devono ritenersi sicuramente preminenti, ferma la condanna per quanto è accaduto».

La madre del ragazzino di 12 anni, ha agito temendo «che il figlio non riesca a superare dal punto di vista psicologico, una così pesante aggressione sui social, considerato che è stato messo da parte dagli amici del paese ed a scuola».
Nella nota si legge ancora: «In conseguenza della diffusione del filmato, senza il necessario consenso dei genitori del minore, condiviso sul social Instagram, sono stati postati centinaia di commenti gravemente diffamatori nei confronti dei ragazzi e delle loro famiglie, contenenti anche minacce.

In buona sostanza, si è ingenerato un clima di odio sui social da parte dei c.d. "haters", i quali non hanno considerato che in ragione della giovanissima età di alcuni dei ragazzi, certamente quest'ultimi hanno agito senza avere piena consapevolezza delle possibili gravi conseguenze dell'azione, che fortunatamente non ha causato danni fisici alla signora».

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