Spazio satira
La situazione
09.11.2023 - 11:00
Francesco De Angelis
«È stata una valutazione politica, credo sia doveroso prendere atto che le situazioni sono cambiate». Così Francesco De Angelis il giorno dopo l'annuncio delle dimissioni da presidente del Consorzio industriale regionale unico. Ribadisce: «A nominarmi è stato Nicola Zingaretti. Adesso, con la vittoria di Francesco Rocca, alla Regione Lazio si è aperta una fase nuova ed è evidente che in un contesto del genere la "mission" stessa del Consorzio è destinata a mutare. Diciamo che la mia è stata anche una scelta nell'interesse del Consorzio».
Ma ci sono possibilità che De Angelis rimanga come consigliere di amministrazione? La risposta di Francesco De Angelis è netta: «Mi sembra di aver fatto una scelta chiara». Da giugno Francesco De Angelis è presidente del Partito Democratico del Lazio. Quante possibilità ci sono che sia candidato alle europee? Rileva: «Il tema di una mia eventuale candidatura alle europee non è all'ordine del giorno e comunque non c'entra nulla con le dimissioni da presidente del Consorzio industriale. In ogni caso la campagna elettorale alle europee la farò al massimo delle mie possibilità. Come sempre. Indipendentemente dal fatto se sarò candidato o meno».
Continua Francesco De Angelis: «Sono il presidente regionale del Partito Democratico, un ruolo importante che mi riempie di orgoglio. Diciamo la verità: la mia passione è questa. La politica intendo. Si tratta di un elemento ulteriore che mi ha spinto a prendere la scelta di lasciare il Consorzio». Il ragionamento è questo: da presidente regionale del Pd era ancora più complicato restare alla guida di un Consorzio industriale che comunque rientra nella "governance" di una Regione adesso amministrata dal centrodestra.
Argomenta ancora Francesco De Angelis: «Resta la grande soddisfazione di aver costruito (prima da commissario e poi da presidente) il più grande Consorzio industriale d'Italia. Si tratta di una risorsa importante per la Regione. Ripeto: in questo momento l'obiettivo è quello di riparametrare la mission del Consorzio secondo le indicazioni della nuova giunta. Il passo indietro andava fatto. Parliamo di un ente che rappresenta sempre di più uno strumento utile per il territorio e per le imprese. E tutto questo naturalmente resta».
Adesso il "pallino" è nelle mani del Governatore Francesco Rocca, che dovrà nominare il nuovo presidente con un decreto. Su indicazione di Roberta Angelilli, assessore allo sviluppo industriale e anche vicepresidente della giunta. Negli ultimi mesi ci sono stati diversi confronti tra Roberta Angelilli e Francesco De Angelis: è apparso evidente immediatamente che si sarebbe arrivati alle dimissioni da presidente del Consorzio da parte dell'esponente del Pd. Francesco Rocca è stato eletto Governatore nel febbraio scorso. Il che vuol dire che c'è stata una fase piuttosto lunga per arrivare a quello che a tutti gli effetti è un passaggio di testimone. In una nota del Consorzio si è specificato «che De Angelis, in ragione dell'insediamento della nuova giunta regionale, che ha aperto una nuova fase politica, ha ritenuto doveroso annunciare, al termine della riunione, le sue dimissioni dalla carica di presidente del Consorzio Industriale del Lazio per consentire al presidente della Regione ogni più opportuna valutazione in ordine alla futura mission del Consorzio, nonché per garantire un maggiore coinvolgimento dell'ente regionale nel progetto di riforma».
Il consiglio di amministrazione resta in carica. Si tratta di nominare il nuovo presidente. Tra i nomi che circolano maggiormente in questa fase c'è quello di Massimo Tabacchiera, presidente di Confapi Lazio. Ma bisognerà capire strategie e dinamiche. Per esempio della Camera di Commercio del Basso Lazio e di Unindustria. Poi c'è l'aspetto politico, imprescindibile. A indicare Francesco De Angelis alla guida del Consorzio industriale regionale è stato l'allora presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, esponente di caratura nazionale del Partito Democratico. Francesco Rocca potrebbe voler seguire la stessa impostazione. E non sfugge a nessuno che il partito di maggioranza del centrodestra è Fratelli d'Italia. Quindi l'aspetto territoriale, nel senso che Roma potrebbe volersi rimettere al centro della scena. Chiudendo subito la parentesi dell'apertura alle province.
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