Cerca

La ricostruzione

Omicidio di via Pascoli, sopralluogo nella casa del delitto e nell'appartamento di Sandro Di Carlo

Repertati ieri gli oggetti della vittima ma anche del ventiseienne accusato dell'assassinio di Yirel Peña Santana. Attività in corso fino a sera

Omicidio di via Pascoli, sopralluogo nella casa del delitto e nell'appartamento di Sandro Di Carlo

Delitto di via Pascoli, si torna nella casa della mattanza. In realtà il sopralluogo della polizia è stato doppio: prima nell'abitazione (iniziato nella giornata di martedì) di Sandro Di Carlo, il ventiseienne arrestato con l'accusa di aver ucciso Yirel Peña Santana lo scorso 27 maggio. E per questo chiamato a rispondere di omicidio volontario aggravato.
Poi, poco dopo aver terminato le attività nell'abitazione del ragazzo - intorno alle 9.30 - le verifiche hanno riguardato l'appartamento di via Pascoli dove la giovane dominicana è stata trovata senza vita in un lago di sangue, raggiunta da numerosi fendenti, quattro dei quali risultati fatali.

Ieri mattina gli agenti della Scientifica, insieme ai colleghi del Commissariato di Cassino della dottoressa Maffei - con la squadra di Pg coordinata dal sostituto commissario Donatelli - e della Squadra mobile del dottor Genovesi, hanno ispezionato palmo a palmo le due abitazioni repertando decine e decine di oggetti appartenenti alla vittima e all'arrestato.

Il sopralluogo nell'appartamento di via Pascoli è risultato molto lungo e delicato: tantissime le tracce da isolare. Tracce che appartengono certamente alla vittima, ma che potrebbero appartenere anche all'indagato: a condurre la polizia dritta dall'operaio di ventisei anni di Cassino, infatti, un'impronta insanguinata sul muro della stanza da letto di Yirel.

Di Carlo, ascoltato dal gip, non avrebbe negato la sua presenza nell'appartamento: lo stesso ventiseienne ha raccontato al giudice di essersi incontrato con la vittima, che era viva quando è andato via. E di aver dimenticato qualcosa di personale: tornando indietro ha trovato la donna in un lago di sangue. Una ricostruzione al vaglio della magistratura.
Saranno ora le analisi di tutti gli elementi isolati dalla polizia nelle abitazioni, insieme ai dati estrapolati dai telefoni della vittima e dell'arrestato, a chiarire ogni attimo prima e dopo l'omicidio della giovane dominicana.

La sepoltura
Resta ancora sospesa la decisione sul luogo in cui seppellire la trentaquattrenne. Su indicazione della procura, la tumulazione avverrà in Italia per poter, in caso di richieste tecniche, procedere in ulteriori accertamenti. Ma sul luogo della sepoltura non ci sono ancora elementi di novità. L'avvocato Marco Rossini, che rappresenta la madre di Yirel, continua a interloquire con il consolato. Il Comune di Cassino avrebbe dato la propria disponibilità nel reperire un loculo ma non è escluso che mamma Lucia decida per Genova, dove vive.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione