Spazio satira
Il dossier
23.03.2023 - 20:30
Nella giornata mondiale dell'acqua il dato che spicca in Ciociaria è quello delle perdite idriche. Un dato da maglia nera.
Secondo il rapporto annuale sul servizio idrico integrato di Cittadinanzattiva, con dati Istat al 2020, dopo Latina con il 73,8% e Belluno con il 70,6% la provincia di Frosinone con il 69,5% ha la più alta dispersione idrica. Prendendo i dati di Acea Ato 5 dal bilancio di sostenibilità 2021, la dispersione idrica è scesa dal 76,2% del 2019 al 68,4% dell'anno successivo, al 66,5% del 2021. Per il 2022, invece, il dato fornito da Acea Ato 5 è del 64%. In soldini quasi due terzi dell'acqua immessa non arriva a destinazione. E il conto lo pagano i cittadini con la bolletta più alta d'Italia.
Tornando a Cittadinanzattiva, il dato del capoluogo è migliore rispetto a quello provinciale. In questo caso la dispersione si attesta al 53,6% contro il 70,1% di Latina, il 62,7% di Rieti, il 34,4% di Viterbo e il 32,9% di Roma con una media nel Lazio del 36,1% per i capoluoghi e del 49,7% per le province.
Secondo Cittadinanzattiva «gran parte del volume di acqua prelevata alla fonte non raggiunge gli utenti finali generando una perdita del volume immesso in rete pari al 42%. Tali dispersioni sono dovute alla vetustà delle reti di distribuzione (perdite fisiche, o reali, dovute alla mancata tenuta dei giunti, usura e rottura delle tubazioni), nonché, per una quota minima (circa 3%), alle cosiddette "perdite apparenti", cioè all'acqua distribuita e non effettivamente contabilizzata a causa di allacci abusivi e a errori di misura dei contatori».
Stefano Ceccarelli, presidente del circolo il Cigno di Legambiente commenta: «Dal bilancio di sostenibilità di Acea Ato 5 si vede che nel primo anno c'è stato un grosso miglioramento per le perdite idriche, ma poi il miglioramento è sempre più piccolo. Eppure Acea, la capogruppo, ha presentato in bilancio numeri stratosferici. Noi siamo una piccola parte, ma è pur vero che Acea Ato 5 serve mezzo milione di abitanti e non è poco. Non esiste solo Roma».
Legambiente chiede più investimenti sul territorio. «È un lavoro non banale - insiste Ceccarelli - ma ci sono le tecnologie per monitorare e trovare le perdite per rifare i tratti più vetusti della condotta. Ma se non metti le risorse...».
Il problema delle perdite idriche si intreccia con la questione siccità. «C'è uno stress idrico delle sorgenti - osserva Ceccarelli - per questo chiediamo più trasparenza sulle portate delle sorgenti perché il problema è destinato ad aggravarsi e diventerà strutturale ed endemico. Se non si recupera l'acqua persa, si andrà in sofferenza. È chiaro che con le bollette elevate che ci sono a Frosinone, i cittadini fanno la loro parte, ma non basta. In sede di conferenza dei sindaci ci vuole che i primi cittadini spingano sugli investimenti. Investimenti che sono grosso modo stabili. Parliamo di 10 milioni di euro per il rifacimento delle reti idriche all'anno».
Nel bilancio di sostenibilità, Acea Ato 5, a tal proposito, rileva che «sta perseguendo negli anni intense attività di ricerca perdite. A testimonianza, infatti, dell'attenzione riservata alla problematica in essere, la società ha definito uno specifico target di sostenibilità, ricompreso nel Piano di sostenibilità 2020-2024 del gruppo Acea, approvato dal consiglio di amministrazione della holding. Il target al 2024 è quello di ridurre del 29,5% il volume di perdita della risorsa idrica rispetto al dato del 2019. Le attività messe in campo nel 2021, quali ad esempio la distrettualizzazione di ulteriori 9 Comuni e l'ispezione di 137 chilometri di rete di adduzione, hanno permesso una diminuzione in termini percentuali pari al 17% rispetto al valore del 2019 (e pari al 6% rispetto al 2020)».
Sul fronte degli interventi, Acea Ato 5 fa sapere che «al 31-12-2021 sono state riparate 80 perdite su 144 chilometri di rete ispezionata. L'attività di ricerca perdite si esplica attraverso strumenti elettroacustici, o altri di più moderna tecnologia. Al fine di accelerare i tempi di individuazione e riparazione si è ricorso all'impiego di immagini satellitari e aeree e successiva elaborazione matematica che hanno permesso di individuare zone ad alta probabilità di dispersione su cui avviare le ricerche in campo. Inoltre, viene condotta una analisi dei guasti sulla rete di distribuzione attraverso la realizzazione di mappe di concentrazione che consentono di individuare le tratte potenzialmente fatiscenti o vetuste e, pertanto, di fornire anche un valido supporto alla programmazione degli investimenti».
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