Rapina in gioielleria, frusinate incastrato dal Dna su un paio di occhiali.
Ieri, il tribunale di Frosinone (presidente Francesco Mancini, a altere gli altri giudici Silvia Fonte-Basso e Francesca Proietti) ha condannato a tre anni Alessandro Petrocchi, 45 anni. Il pubblico ministero ne aveva chiesti sei.
L'uomo era accusato di essere l'autore di un colpo alla gioielleria Fadi di Ceccano in un giorno di fine giugno del 2016. Armi in pugno (era stata usata una pistola per minacciare e colpire con il calcio) avevano assaltato la gioielleria in pieno centro a Ceccano. Solo che, durante la fuga, alcuni testimoni avevano notato due persone gettare rifiuti in un cassonetto di via Gaeta.

L'informazione era stata girata ai carabinieri che hanno indagato sulla rapina e che hanno recuperato il materiale di cui i rapinatori si erano disfatti.
Sono così stati condotti diversi accertamento ad opera del Racis e del Ris. I due sospettati erano stati sottoposti a un tampone per estrapolare il Dna e verificarne la compatibilità con alcuni oggetti ritrovati nel cassonetto. Ma se per il primo indagato non sono emerse compatibilità con il materiale biologico repertato, con Petrocchi le cose sono andate diversamente. In questo secondo caso è emerso un profilo di rilevante compatibilità con il materiale biologico estratto da un paio di occhiali da sole recuperati dal cassonetto e un'elevata compatibilità anche con un'impronta digitale.

Pertanto, Petrocchi è finito a giudizio per rapina con l'aggravante dell'impiego dell'arma. Ieri l'esito del processo: la procura aveva chiesto sei anni di reclusione, il tribunale, dopo la camera di consiglio, gliene ha inflitti tre.
Il fatto era accaduto in un pomeriggio d'estate del 2016. In due erano entrati nel punto vendita minacciando il proprietario e il figlio con una pistola. I rapinatori per raggiungere via della Libertà dopo essere arrivati a bordo di una vecchia Fiat Uno bianca, risultata poi rubata, e lasciata davanti alle vetrine della gioielleria.
C'era stata anche una breve colluttazione: il gioielliere era stato colpito con il calcio della pistola sulla testa, riportando una lieve ferita. Quindi i due avevano desistito ed erano fuggiti per un breve tratto a piedi.