Nessuno ha sparato. Però la paura è stata grande lo stesso. E poi la protesta: «Non si può cacciare così vicino alle abitazioni, ci sentiamo in pericolo».
Tutto è accaduto ieri mattina, intorno alle 9.30, quando i residenti della zona Campo del fico, ai confini con il territorio di Rocca d'Arce, si sono visti "accerchiare" da un nutrito gruppo di cacciatori che, doppiette alla mano, inseguiva un cinghiale.
Un abitante della zona, ancora scosso per quanto accaduto, racconta: «Sulla stradina comunale che fa angolo con casa mia ho visto un uomo con il fucile e una giubba arancione che faceva avanti e indietro. Vicino c'era un'auto parcheggiata. Dalla stessa stradina sono sbucati altri due cacciatori, a una distanza di dieci o quindici metri da casa. Con loro c'erano dei cani che avevano scovato un cinghiale e abbaiando lo inseguivano. Più in là c'era un cacciatore di vedetta. E altri arrivavano dall'altra parte dell'abitazione. Eravamo assediati.
A quel punto, insieme a mia sorella, ho protestato e loro si sono allontanati. Intanto il cinghiale, una femmina con un cucciolo, si è allontanato. Qualcuno dei cacciatori mi ha chiesto scusa. Ma ho risposto che non si fa. Non hanno sparato solo perché ci siamo fatti sentire, altrimenti penso proprio che lo avrebbero fatto. È già successo altre volte, soprattutto nei fine settimana, anche se stavolta è stato davvero spaventoso».
L'uomo lamenta che i cacciatori siano entrati armati nella sua proprietà. E spiega che vicino alle case sono comparsi dei cartelli con la scritta "Zona di caccia". «Chi li ha affissi - chiede - e con quale criterio? Come si fa a cacciare in prossimità delle case? L'altro giorno una signora che abita qui vicino ha trovato due cacciatori nel suo pagliaio. Ha chiesto spiegazioni e le hanno risposto che stavano inseguendo un cinghiale».
Sul posto, ieri mattina, si sono recati i carabinieri per raccogliere la testimonianza dei residenti.