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Colpi di Testa

Segreti incoffessabili e misteri dal passato: il romanzo d'esordio di Angela Reale

"Un'ombra nel buio" è l'opera prima dell'arpinate Angela. Una lettura piacevole e coinvolgente che lascia presagire un futuro di soddisfazioni per la scrittrice

Un urlo interrompe il mio sonno di prepotenza. Resto fermo per un istante in attesa non so neanche io di cosa, forse di percepire altro o di cogliere qualche indizio su quello che ho sentito. Sbadiglio rumorosamente e mi sollevo pigro su un braccio per scuotermi un po' dal torpore. Tutto tace, probabilmente sarà stato qualche gatto giù in strada ad azzuffarsi per un bocconcino o magari per difendere la posizione di maschio alfa e accoppiarsi con qualche femmina smorfiosa di passaggio. Comincia in questo modo "Un'ombra nel buio", romanzo d'esordio della giovane scrittrice arpinate Angela Reale, da poco pubblicato per Laura Capone Editore (240 pagine). La storia si svolge ai giorni nostri, e narra di un gaudente ed affascinante giornalista il quale intreccia il suo destino con quello di una bella insegnante di scuola superiore che nasconde, sotto la coltre di un'apparente normalità, un animo inquieto, e segreti inconfessabili. Il loro incontro aprirà le porte di un lontano passato, e consentirà di svelare il mistero che si cela dietro di esso. L'autrice riesce a fondere in maniera convincente il suo stile letterario immediato e diretto con un impianto narrativo che alterna descrizioni e stati emotivi con efficaci flashback, e che mescola, senza mai disturbare il lettore, le solide realtà quotidiane dei personaggi con situazioni inquietanti, al limite del "paranormale".

Il risultato è un romanzo ben scritto, che si legge con piacere e che non lascia indifferenti. Tanto è vero che ha appena vinto il Premio nazionale di letteratura italiana contemporanea. A colpire, in particolare, è la capacità della Reale di riuscire a "costruire" ed a descrivere i protagonisti della sua storia in maniera credibile ed efficace (ad esempio: «...Il tono del saluto evidenzia una personalità forte, un modo di fare abituato a ristabilire e a conservare ordine...», oppure: «...Mi chiudo la porta alle spalle, come volessi ricavarmi uno spazio e un tempo tutto mio...»; o ancora: «...Paola si ritrae e si contorce come un capello esposto alla fiamma...»). La narrazione corre spedita, preparando poco a poco il lettore al sorprendente finale. Non mancano le frasi taglienti («...ho paura a guardarti...»), immediate («...un biasimo duro e furente...»), filmiche («...L'atmosfera è un tantino inquietante, soprattutto quando mi vedo riflesso sulla placca metallica con i pulsanti dello sciacquone...tiro fuori una sigaretta che non conosce più la linea dritta del confezionamento»), telegrafiche («sorride modesta»); frasi che impreziosiscono la narrazione e danno il giusto impulso alla storia.

Eccone altre: «...La mia ruvidezza verbale riverbera l'espressione del viso...la luce di una giornata trasparente ci invade e restituisce ordine e forma a tutto...». Lo stile asciutto della giovane autrice, tuttavia, talvolta lascia spazio anche a descrizioni più ampie e generose, che dimostrano una interessante padronanza narrativa: «...Mi inginocchiai accanto a lui, poggiando le mani sul bracciolo della poltrona per fissarlo e udirlo da vicino. Non si mosse, all'inizio pensai che non avesse percepito la mia presenza e continuò la sua giaculatoria. Recitava il rosario in un latino sbilenco...
A suo modo cercava di strappare l'anima di qualche disgraziato dalla dannazione, si rivolgeva direttamente al demonio...»; «...Il bagliore dei lampioni fuori si unisce a quello della lampada e si distingue nettamente l'impronta della mano di Valeria...»; «...Guardo oltre la mano impressa, la pioggia ha allentato il ritmo, ma una nebbia fitta vortica veloce nell'aria opaca e lattiginosa che sembra che l'autunno abbia voluto giocare ampiamente d'anticipo...»; «La luce di una giornata trasparente ci invade e restituisce ordine e forma a tutto».

La Reale, inoltre, sa giocare abilmente anche con la sensualità. Il che non guasta mai. E infatti non mancano, nel romanzo, frasi e situazioni che si soffermano efficacemente sull'intima carnalità dei principali personaggi della storia narrata: «...Avvicino la bocca al capezzolo e lo sento inaspettatamente in tensione tra le labbra pulsanti di eccitazione. Allora comprendo che è sveglia, e senza dirle niente mi distendo sopra di lei che mi accoglie docile e facilita i miei movimenti...»; «...Mi fa assumere tutto il contegno maschio che riesco a darmi...salvavo solo la scollatura altruista che risparmiava il lavoro di immaginazione...
Quasi quasi sembrava...che le piacesse il suo peccato!».

In conclusione può dirsi che "Un'ombra nel buio" è un romanzo che nonostante sia un'opera prima appare tuttavia scritto con bello stile, costruito con un impianto narrativo convincente e maturo, e che si legge volentieri. Tutti elementi che inducono ad immaginare, per la giovane scrittrice di Arpino, un luminoso futuro nel panorama letterario italiano.

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