Spazio satira
Cinema
01.03.2020 - 13:00
A Berlino si parla italiano! Doppio trionfo per il nostro cinema: oltre alla vittoria di Elio Germano che si aggiudica un meritatissimo Orso d'argento come miglior attore per la magistrale interpretazione del pittore Antonio Ligabue in "Volevo nascondermi" di Giorgio Diritti - film in cui l'attore si è sottoposto a una trasformazione fisica impressionante - da segnalare infatti anche l'Orso d'argento per la miglior sceneggiatura, andato ai fratelli Damiano e Fabio D'Innocenzo per "Favolacce", una sorta di favola nera ambientata nella periferia romana. Per la cronaca l'Orso d'oro è stato assegnato al film "There is no evil" del regista iraniano Mohammad Rasoulof che, però, impossibilitato a lasciare il suo Paese, non è potuto così essere presente alla cerimonia di premiazione.
Elio Germano, curiosamente presente anche nel film corale dei fratelli D'Innocenzo, è stato premiato con la seguente motivazione: "Per il suo straordinario lavoro nel catturare sia la follia esteriore che la vita interiore dell'artista Toni Ligabue". Alle soglie dei quarant'anni Germano (nasce a Roma il 25 settembre del 1980) si conferma come l'attore più talentuoso della sua generazione: il trionfo di Berlino si va infatti ad aggiungere a quello ottenuto al Festival di Cannes nel 2010, quando lo stesso attore primeggiò tra gli interpreti di quell'Edizione con il film di Daniele Lucchetti, "La nostra vita".
Germano non è nuovo nel portare sullo schermo i tormenti e le sofferenze di grandi personaggi della nostra storia culturale: nel 2014 infatti è stato il protagonista del film "Il giovane favoloso" diretto da Mario Martone, dove interpretava il poeta Giacomo Leopardi. Di seguito, quindi, il discorso di ringraziamento di Germano: "Volevo ringraziare tutte le persone che hanno contribuito a questo film, che è stato molto faticoso...
Quindi tutte le persone coinvolte in questo lavoro, da Giorgio Diritti ai produttori e ai volontari, che ci hanno aiutato molto. Lo voglio dedicare, questo premio, a tutti gli storti, tutti gli sbagliati, tutti gli emarginati, tutti i fuori casta e ad Antonio Ligabue e alla grande lezione che ci ha dato, che è ancora con noi, che quello che facciamo in vita rimane. Lui diceva sempre - Un giorno faranno un film su di me ed eccoci qui! –"
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