Spazio satira
Ceprano
04.12.2024 - 13:00
Violenza privata, bullismo e omissione di soccorso. Sono i reati denunciati, contro ignoti, dalla madre di una bambino che frequenta la scuola per l’infanzia a Ceprano. La denuncia, inviata alla procura di Frosinone, origina da un incidente verificatosi a scuola, la scorsa settimana. Il piccolo di cinque anni, per circostanze non chiarite e che ora dovrà accertare l’inchiesta, è caduto e si è ferito alla testa. È stata la madre, nel frattempo avvertita dalle maestre, ad accompagnare il figlio al primo soccorso di Ceprano e, poi, su consiglio degli stessi medici allo Spaziani di Frosinone dove la ferita lacero contusa è stata trattata con la delicatezza che impone l’età del bimbo. Alla fine i medici di Frosinone hanno certificato una prognosi di tre giorni per il bambino.
Nella denuncia la madre lamenta di aver invocato «in numerosi incontri avvenuti nei giorni precedenti pressanti richieste di soccorso e cautela».
Il bambino al quale è riconosciuto il “sostegno” sin dall’inizio dell’anno scolastico ha denotato problematiche di ambientamento al punto che la madre ha deciso di farlo seguire con un percorso terapeutico pomeridiano. Nella denuncia, la donna segnala «episodi di vero e proprio bullismo a danno del bambino» il quale le aveva confidato di non voler più andare a scuola. Per questo lei aveva chiesto rassicurazioni e protezioni. Così, quando è stata chiamata dalla scuola per comunicarle che il bambino si era fatto male ma che poteva tranquillamente andarlo a prendere al termine delle lezioni, la donna ha voluto sincerarsi di persona quali erano le condizioni del bimbo.
La denunciante, che si è rivolta all’avvocato Salvatore Delle Femine, segnala alla procura di Frosinone di aver trovato il figlio «grondante di sangue su tutta la testa», lamentando anche «il mancato intervento di pronto soccorso». La stessa poi sostiene di aver avuto versioni differenti dall’accaduto da parte delle insegnanti e di aver ricostruito l’evento dalle dichiarazioni della madre di una compagna di scuola e attraverso le confidenze fatte dal bambino alla terapeuta che lo segue (il piccolo avrebbe confidato di essere stato spinto prima di cadere). Da qui la denuncia e la richiesta di avviare gli atti necessari a ricostruire l’accaduto e accertare eventuali responsabilità.
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