Viaggio nella memoria
19.08.2025 - 12:00
La notizia della scomparsa di Pippo Baudo lascia un vuoto profondo nel mondo della cultura e della televisione italiana. Non solo un presentatore, ma un simbolo di un’epoca in cui il piccolo schermo contribuiva a costruire l’immaginario collettivo e a plasmare una coscienza nazionale. Anche Cassino conserva diversi ricordi del presentatore. Fu presente ai festeggiamenti in onore di San Benedetto invitato dall’allora abate di Montecassino dom Bernardo D’Onorio, ma fu anche l’ospite d’onore di una lectio magistralis organizzata presso l’ex polo didattico di via Bellini dall’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. A ricordarlo oggi è il professor Nicola Bottiglieri, docente dell’ateneo, che fu tra gli organizzatori di quell’evento: «In quell’anno accademico, grazie anche alla mediazione di Stefano Balassone, allora membro del CdA Rai, invitammo a Cassino alcuni protagonisti della televisione italiana. Tra questi, Baudo fu certamente il più atteso: un personaggio di primissimo piano, che accettò volentieri di tenere una lezione sulla televisione, soffermandosi in particolare sulla fiction, sul Festival di Sanremo e sul ruolo che certi grandi eventi hanno avuto nella formazione dell’opinione pubblica e di un’identità nazionale». L’aula era gremita, non solo di studenti, ma anche di giornalisti e curiosi. Baudo parlò con naturalezza e profondità, riuscendo a catturare l’attenzione di un pubblico giovane, allora poco avvezzo a percepire il valore culturale della televisione. «Disse che eventi come Sanremo non erano soltanto spettacolo, ma momenti capaci di creare memoria collettiva e contribuire alla definizione di ciò che significa essere italiani», ricorda Bottiglieri.
Oggi, riflettendo sulla sua eredità, il professor Bottiglieri sottolinea: «Baudo aveva chiaro che la televisione non era solo intrattenimento. Come certe partite della Nazionale o i grandi eventi sportivi, anche il Festival di Sanremo erano parte di una memoria condivisa, capace di unire generazioni e di segnare momenti della nostra storia collettiva. Con la sua scomparsa perdiamo un punto di riferimento non solo per lo spettacolo, ma anche per la cultura e per l’Italia». Baudo non è stato soltanto il volto della televisione italiana: è stato un interprete e custode del sentimento popolare, una voce che ha accompagnato il Paese per decenni. A Cassino, quell’incontro degli inizi anni Duemila resta oggi un ricordo prezioso, un tassello di memoria che testimonia la sua grandezza anche fuori dagli studi televisivi.
In questi momenti si stanno moltiplicando anche i ricordi legati a Pippo Baudo. Nelle ultime ore anche l’attrice Manuela Arcuri, originaria di Anagni, ha voluto ricordare il celebre presentatore. Arcuri ha affiancato Baudo alla conduzione del Festival di Sanremo del 2002 e, proprio quei momenti, sono al centro del ricordo: «Ricordo ancora l’emozione che provai quando mi chiamasti per affiancarti a Sanremo. Mi sei stato vicino in quelle magiche sere facendomi coraggio, dandomi fiducia come avrebbe fatto un padre. Ti ringrazio infinitamente per tutto e ti porterò sempre nel cuore». In queste ore sono tanti i personaggi dello spettacolo, ma anche la gente comune, che si sta recando al Teatro delle Vittorie dove è allestita la camera ardente che resterà aperta fino a mezzogiorno di oggi. Dopodiché il feretro partirà alla volta della sua amata Militello Val di Catania dove domani pomeriggio, alle ore 16, saranno officiati i funerali nella chiesa di Santa Maria della Stella.
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