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Cassino

Altri posti di lavoro a rischio

Sos occupazione: istituzioni in campo per i lavoratori di “Le Grange”. Mentre arrivano nuovi stop per Stellantis

Altri posti di lavoro a rischio

Altri duecento posti a rischio, in un territorio dove il lavoro sembra davvero una concessione per pochi. Si tratta dei dipendenti del centro commerciale “Le Grange”. Una situazione affrontata già nell’ultima assise a Piedimonte San Germano e di recente anche a Roma, in Regione. È il sindaco Gioacchino Ferdinandi a raccontare l’impegno di tutte le istituzioni e soprattutto della Regione. «L’azienda ha rappresentato nell’incontro la situazione attuale, quelli che sono gli investimenti che sta cercando di mettere in atto per abbattere il costo dell’energia. Ma c’è un doppio step. Molti negozi hanno chiuso a causa della crisi. Quella legata all’automotive è fortissima: il potere di acquisto delle famiglie è sempre più debole». Niente acquisti, zero possibilità per i titolari dei negozi di andare avanti. Il risultato? Saracinesche abbassate. Nuovi posti di lavoro a rischio.

«Con la Regione si è parlato di alcune proposte, tra cui l’apertura di un tavolo di crisi. Bisogna capire a quale misura sia possibile ricorrere per una piattaforma commerciale di queste dimensioni, rispetto a quelli che sono i due aspetti di crisi. Ringrazio ancora l’assessore alle politiche del Lavoro Schiboni. Attendiamo un nuovo incontro». E proprio ieri sera è arrivato l’annuncio di un nuovo stop per Stellantis. Montaggio, lastratura e verniciatura dal giorno 18 agosto al giorno 29 agosto resteranno ferme: quindi nessuno rientrerà in fabbrica dopo le ferie estive. Un dramma, mentre l’indotto soffoca. «Non possiamo continuare ad accettare un modello in cui i lavoratori diventano “variabili di aggiustamento” senza nessuna garanzia concreta - ha tuonato Gennaro D’Avino, segretario provinciale Uilm - Vogliamo chiarezza. Che fine hanno fanno i modelli della missione produttiva Large? Pretendiamo un piano industriale serio, con volumi, investimenti e prospettive certe. Rispetto per chi lavora, per chi in questi mesi ha dovuto subire ore, giornate, settimane di inattività e ammortizzatori, senza una sola parola da parte dell’azienda».

Poi sull’ennesimo stop annunciato ieri aggiunge: «È una decisione che si inserisce in un contesto ormai noto: assenza di volumi, incertezze sul futuro, vuoto di strategia, con ricadute sempre più pesanti su lavoratori e famiglie. La Uilm da tempo sta denunciando con forza la gravità di una gestione che continua a produrre solo cassa integrazione, discontinuità produttiva e un clima di sfiducia generale. A fronte di questa situazione, riteniamo non più rinviabile un confronto su un tavolo nazionale specifico su Cassino».

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