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La situazione

Cassino Calcio, interrotte le trattative per l'ingresso dei nuovi soci

È stato un inizio di settimana burrascoso quello che ha coinvolto la presidenza Rossi e i nuovi potenziali entranti, il gruppo 3M dei fratelli Emanuele e Ivan Marandola

Cassino Calcio, interrotte le trattative per l'ingresso dei nuovi soci

La squadra del Cassino Calcio

Interrotte (forse definitivamente) le trattative con i nuovi soci pronti ad entrare nel Cassino. È stato un inizio di settimana burrascoso quello che ha coinvolto la presidenza Rossi ed i nuovi potenziali entranti, il gruppo 3M dei fratelli Emanuele e Ivan Marandola. Lunedì scorso c'è stata una riunione, l'ennesima, con la formalizzazione dell'offerta all'attuale dirigenza. Qualche ora più tardi, poi, arrivava una nota con la quale la 3M e Partners si defilava comunicando "che diverse visioni di strategia non consentono di proseguire ulteriormente forme di collaborazione finalizzate ad un connubio proficuo".

Alla successiva diretta Facebook di Radio City, emittente radiofonica della Città Martire, prendevano la parola l'avvocato Francesco Malafronte, legale incaricato di rappresentare la 3M, e - successivamente - lo stesso patron Rossi, ognuno offrendo le proprie visioni sulla trattativa che appare arenatasi - a meno di colpi di scena - in maniera irreversibile. "Abbiamo chiesto di stilare una struttura societaria apicale introducendo un direttore sportivo, un direttore generale, un responsabile marketing e comunicazione - affermava Malafronte - la risposta è stata che i direttori sono dei costi. Chi rappresento non la vede in questo modo. Anche sul settore giovanile ci sono divergenze, questo deve essere un tutt'uno con la prima squadra e non gestioni separate. Abbiamo un progetto lontano dalla visione dell'attuale dirigenza".

Per quel che concerne le cifre dell'accordo: "Parliamo di un impegno da 250mila euro spalmati su 3 anni, arrivando nei 4 anni ad una cifra di circa un milione di euro - continua l'avvocato - a fronte di ciò mi pare di aver capito che si arrivava ad una quota di circa il 30% di gestione del progetto. Questo non va a collimare con le disponibilità e le risorse massime messe a disposizione dal gruppo che rappresento. Ma al di là delle cifre, la difficoltà principale risiede nei termini dell'assetto manageriale. E comunque la sola notizia di un interesse della 3M nel Cassino Calcio ha generato il palesarsi di altri imprenditori pronti a sostenere il progetto. Trattativa chiusa? Non saprei, lo decideranno i Marandola, adesso c'è un momento di delusione e di stanchezza. Faranno loro le proprie valutazioni".

La palla (o meglio, il microfono) passava, poi, all'attuale presidente Rossi che ribatteva: "Dalla riunione fatta attorno mezzogiorno (di lunedì scorso, ndr) avevo capito che vi era un'intesa di massima, adesso scopro che tutto è saltato - diceva il patron biancazzurro - sui direttori sportivo, generale ed amministrativo sono senz'altro figure che devono percepire un compenso ma non fanno un gol. In Serie C questi ruoli devono starci per forza. Abbiamo buona parte della squadra fatta con 14-15 under e 7-8 over. Ce ne mancherebbero circa 3 che ce li indicherà Carcione. A che serve un direttore sportivo? Noi partiamo da un budget molto ridotto. Prima spendevamo 'X', ora possiamo spendere 'X+0,01'. I Marandola hanno inoltrato una proposta da 80mila euro per il primo anno, 80mila per il secondo e 90mila per il terzo. Questo non rispecchia neanche una percentuale del 20-30% del budget. Infatti per fare un qualcosa di ambizioso dobbiamo mettere insieme almeno 400mila euro.

Io nella mia azienda il direttore generale non ce l'ho, sono io, mi avvalgo dei miei dipendenti d'azienda per curare anche il Cassino, per risparmiare. Ho chiesto ai Marandola di ricoprire questi incarichi ma non vogliono, io mi sono messo a disposizione. Non voglio fare più il presidente. Inoltre sul settore giovanile loro non vogliono Francesco Iemma del quale mi piace la sua società che è capace di aggregare molte famiglie, infatti nell'ultima parte di stagione si sono viste molte persone differenti dalle solite allo stadio. Non sono disposto a che loro entrino in società in minoranza decidendo amministratori e settore giovanile; oltre a tutto ciò è prevista anche una fusione col Real Cassino che comunque potrebbe godere di campi e calciatori. A questo punto sono disposto proprio a cedere tutto a quattro soldi, campi compresi.

Andrebbero bene anche 300mila euro per tutto. Ho preso la squadra in promozione e l'ho portata in 'D' mantenendo la categoria, non facendo brutte figure. Non voglio fare la fine del Rieti che è fallito, a casa mia si fanno i conti, per fare società strutturate ci vogliono i soldi, non le chiacchiere. Sono anni che di tanto in tanto si presenta qualcuno che poi sparisce al momento di tirar fuori i soldi". Discorso chiuso? "Con loro sì. Certo è che se non c'è nessuno disposto a rilevare la società comunque la iscriverò" - chiude Rossi.

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