Il terzo modello Alfa in produzione a fine anno è alle porte dello stabilimento che potrebbero riaprirsi per i 532 interinali. Queste le indiscrezioni sul futuro dello stabilimento Alfa Romeo di Piedimonte San Germano che hanno trovato conferma ieri a Cassino durante il convegno di presentazione del libro "Gli impiegati della fiat dal 1955 al 1999 Dalla marcia dei 4000 a industry 4.0, un modello in evoluzione"organizzato della Fim Cisl.

Indiscrezioni che prendono sempre più corpo ma che resteranno tali fino al primo giugno quando l'amministratore delegato Fca, Sergio Marchionne, illustrerà i piani del gruppo automobilistico per il prossimo quadriennio 2018 2022. C'è bisogno di risposte per la fabbrica cassinate. Ora non resta che aspettare il primo giugno e le parole di Marchionne.
«Auspichiamo che ci siano risposte per tutto il gruppo -ha affermato segretario nazionale Fim Cisl, Marco Bentivogli- e ovviamente per questo stabilimento per consolidare la risalita produttiva che c'è stata e per fare in modo che tutti i lavoratori, comprese le assunzioni che ci sono state con contratti a somministrazione, siano confermate».
Infatti se dovesse essere confermata l'indiscrezione dell'arrivo terzo modello Alfa Romeo tra la fine dell'anno e l'inizio del 2019, potrebbero aprirsi le porte della fabbrica ai 532 interinali rimasti fuori a novembre.
«La speranza è tutta collegata all'accordo sottoscritto con Fca a novembre -ha commentato Fabio Bernardini, segretario Fim Cisl Frosinone- Tutto vincolato a quello che è il piano industriale che Fiat dovrà presentare in relazione all'applicazione di nuovi modelli. Se come indiscrezioni dicono Cassino dovrebbe produrre il terzo segmento che dovrebbe arrivare tra fine 2018 molto più probabilmente inizi 2019, ci sono buone speranze che i 532 possano tornare attivamente nel circuito produttivo dell'azienda».

Lo stabilimento cassinate si confermerebbe, quindi, sempre più fabbrica di punta dell'Alfa Romeo. Qui vengono vengono prodotti i "gioielli" Stelvio e Giulia, oltre alla Giulietta.
«I prodotti che si fanno a Cassino, Giulia e Stelvio, sono di altissimo livello e apprezzati in tutto il mondo -ha evidenziato il segretario Bentivogli- questi sono per noi motivi di soddisfazione ma che devono perdurare nel tempo. Lo stabilimento è stato oggetto di una grande rinascita dopo un periodo di difficoltà gravissima. Noi puntiamo -ha concluso- a un lungo periodo di questa stabilità e di queste potenzialità in modo che siano restituite a questo territorio, dopo un periodo con troppa cassa integrazione e ammortizzatori sociali».