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Anagni

Rissa tra giovanissimi, il quadro è completo

Una decina i ragazzini coinvolti nella violenta zuffa. Hanno tutti meno di quattordici anni. I carabinieri li hanno sentiti e vagliano i filmati divenuti virali sui social. Spunta una querela

Calci e pugni tra giovanissimi

La rissa tra giovanissimi avvenuta il 4 ottobre scorso nel parcheggio di via San Magno, svelata dai video diffusi sul web, nonostante la gravità potrebbe essere solamente la punta dell’iceberg, emersione di un malessere e disagio che non può non essere immediatamente affrontato con serietà.

I carabinieri avrebbero già ascoltato tutte le ragazze e i ragazzi identificati grazie alle immagini riprese con i telefonini da alcuni loro amici, lasciando fuori per il momento chi non ha preso parte attivamente alla violenta zuffa. I partecipanti al litigio, i cui dettagli sono in fase di ricostruzione, sarebbero tutti di età inferiore ai 14 anni, perciò non perseguibili penalmente. Un’età che porta numerosi frequentatori dei social a definirli “bambini”, un termine che dovrebbe ispirare innocenza e tenerezza, e certamente non violenza e volgarità.

A carico della decina di giovani coinvolti ci sarebbe al momento una querela, presentata da alcuni dei genitori. Gli studenti sarebbero residenti ad Anagni, Sgurgola e Ferentino e frequenterebbero in maggioranza l’istituto scolastico situato a pochi metri dal luogo dello scontro, una circostanza che addolora ulteriormente e procura rabbia.
La città degli studi, che vanta la presenza di numerosi cicli d’istruzione e palmares conquistati da studenti meritevoli, non merita di essere svilita da un numero pur esiguo ma non trascurabile di ragazzini.
Nei giorni successivi al tumultuoso episodio, qualcuno ha tirato sassi e pietre contro le finestre di alcune aule del liceo linguistico e psico-pedagogico, che danno sul cortile dell’attigua scuola elementare e media “Raffaele Ambrosi de Magistris”. Non è escluso, come molti ritengono, che si sia trattato del proseguo della lotta innescata per motivi tutti da accertare, scatenata alcune sere prima.

Sui social in molti minimizzano ricordando episodi a loro dire analoghi e frequenti nei tempi andati, azzittiti da quanti, però, non sono disposti a lasciar correre. Le liti fra giovani vengono ricordate con nostalgia e quasi rivendicate, ma erano altri tempi e sicuramente non si ha memoria di incitamento a delinquere, ad uccidere. La partecipazione delle ragazze, poi, non era nemmeno immaginabile.

La politica sembra essersi accorta della necessità di intervenire, anche se ai recenti episodi alla ribalta della cronaca locale non sono ancora seguiti atti concreti.

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