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Tombe abbandonate. Decadono le concessioni

Sono ben 341 le tumulazioni interessate. La necessità del Comune di recuperare posti al cimitero

cimitero alatri

Pochi posti disponibili al cimitero, il progetto di ampliamento della struttura che ancora non decolla (con relative polemiche annesse, ndc) e l’amministrazione comunale “rispolvera” l’idea di recuperare loculi e tombe che non sono più curate dalle famiglie, dichiarando la decadenza delle vecchie concessioni. Nel fare questo, l’amministrazione ha richiamato un avviso vecchio di quasi 30 anni (datato 1998, ndc) con il quale si invitavano i concessionari, i loro eredi o comunque chiunque obbligato a effettuare la manutenzione alle strutture cimiteriali in stato di abbandono entro 6 mesi, pena - in caso contrario - la decadenza della concessione. Atto seguito da 2 delibere di giunta, nel 1999 e nel 2003, con cui venne comunicato il censimento di alcune tombe in stato di abbandono e incuria, la comunicazione per individuare eventuali parenti delle salme, con l’avviso dello “stop” al diritto d’uso delle tumulazioni in assenza di lavori di ripristino.

I provvedimenti non ebbero poi un esito effettivo. E, considerato che i termini dati all’epoca sono abbondantemente scaduti, l’amministrazione ha deciso di riprendere in mano quella scelta, dando adesso seguito a quelle volontà. Ma di quante e quali tombe si parla? Sono ben 341 e si tratta delle concessioni a tempo determinato di durata eventualmente eccedente i 99 anni, rilasciate anteriormente alla data di entrata in vigore del Dpr 803 del 1975 e che possono essere revocate quando siano trascorsi 50 anni dalla tumulazione dell’ultima salma. L’elenco delle tombe è consultabile presso l’ufficio comunale cimiteriale (secondo piano, palazzo delle poste, via Circonvallazione 49).

I custodi del camposanto stanno provvedendo, già da ora, a un’ulteriore operazione per invitare gli eredi alla cura delle tombe. Se non ci fosse risposta, l’estumulazione delle salme dovrebbe iniziare dopo il 30 settembre. Le finalità: l’urgenza e la necessario di dover garantire il decoro e la manutenzione delle tombe cimiteriali; la presenza di ragioni di pubblico interesse che rendono doveroso questo provvedimento, appunto la mancanza dei punti di sepoltura.

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