Spazio satira
Alatri
08.10.2024 - 13:00
Il rendering del chiosco presentato tempo fa dall’amministrazione. Ma la realizzazione della struttura è ancora lontana
Chiosco di Civita, si ricomincia. Daccapo, da zero. Nel corso dell’ultimo consiglio comunale, tenutosi il 30 settembre, con i soli voti della maggioranza, è passata la nuova delibera che presuppone un interesse pubblico ed un’opera di pubblica utilità per approvare una variante urbanistica puntuale ed avviare un nuovo iter burocratico. Contemporaneamente, sono state annullate in autotutela tutti gli atti precedenti (quattro delibere di giunta e una di consiglio), poiché la procedura fin qui adottata non era corretta.
In merito, l’assessore all’urbanistica Kristalia Papaevangeliu (ora la delega è passata al suo collega Giorgio Tagliaferri, ndc) ha ammesso tutte le difficoltà incontrate per arrivare ad una risoluzione della questione, in quanto il chiosco dell’Acropoli è un argomento che anni si trova al centro del dibattito amministrativo, senza che si sia mai giunti a rimettere su la struttura,
«Solo chi fa, può sbagliare», ha detto l’assessore, a far capire che da parte sua non è mancato l’impegno. Critiche forti sono giunte dall’opposizione: «L’assessore era evidentemente imbarazzata per tutte le volte che, prendendo in giro la cittadinanza, aveva assicurato che il chiosco sarebbe stato pronto per la “prossima estate”: ne sono passate tre senza che succedesse nulla, fino a quando la Regione Lazio non ha spiegato a questa amministrazione, impreparata e pasticciona, che quello che si voleva fare era tutto sbagliato».
Contestata anche l’idea di realizzare un impianto fisso: «Noi non siamo affatto convinti della legittimità della nuova procedura né della necessità di violare, con una costruzione con fondamenta di cemento, la nostra Acropoli, il maggiore sito archeologico della città. E se qualcuno dimostrasse che in realtà si sta costruendo un'opera utile anche al profitto del futuro concessionario (e non di pubblica utilità) il chiosco fisso sarebbe un abuso edilizio. La nuova delibera porta, poi, alla realizzazione dello stesso progetto di prima: forse perché già è stato appaltato ad una ditta che potrebbe chiedere un risarcimento per la mancata realizzazione?». Come si vede, la conclusione è ancora molto lontana.
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