Spazio satira
Jingle Bell Rock: la playlist (made in Ciociaria) per superare indenni il Natale
24.12.2016 - 12:57
Il Natale è ormai alle porte, e con lui il solito corollario di pranzi, cene, cenoni, indigestioni, aperitivi, tombole con nonne e zie mezze sorde a cui devi sempre ripetere i numeri e “pokerate” con gli amici. Senza contare la spasmodica attesa di Babbo Natale per chi ha bambini in famiglia e le temibili reunion con parenti di dubbia provenienza che si rivedono una volta l'anno. A Natale, appunto.
Per darsi coraggio ed energia in vista degli eterni “ma quanto sei cresciuto!”, “ce l'hai il/la ragazzo/a?”, “sei un po' ingrassato/a o sbaglio?” e il sempiterno “per il pranzo del 25 cosa prepariamo?”, c'è bisogno di musica. Solo un sano riff di chitarra può caricarci per il cenone della Vigilia o della notte di Capodanno. Ma siamo pronti a scommettere che, nell'arco delle due settimane, ci sarà un gran bisogno di atmosfere rilassanti e intime. Tra la suocera che ti racconta per la quantaduesima volta la sua colecisti e il cuginetto che ti porta sull'orlo dell'esaurimento a furia di farsi leggere il libro di Peppa Pig, bisogna evadere, riposare le meningi e ricaricare le batterie con la musica.
Ecco dunque la nostra playlist, composta interamente da band ciociare che sapranno accompagnarvi nell'atmosfera folle, surreale, imperdibile e bellissima delle vacanze natalizie. Buone feste e buon ascolto!
24 DICEMBRE (Pre-Cenone): 15 Minutes of Shame - “Surfing Drama”
Si tratta della prima maratona familiar-mangereccia, quella che inevitabilmente indirizzerà il resto delle festività. Bambini che corrono per casa, persone che parlano una sopra all'altra senza ascoltarsi, la partita a tombola o al Mercante in Fiera Prima di calarvi in questa atmosfera da “Paura e Delirio in Ciociaria”, seguite il consiglio: mettete su il singolo dei 15 Minutes of Shame, quartetto di Isola del Liri. Poco più di due minuti di punk duro e puro, senza fronzoli: “Surfing Drama” è la canzone ideale per iniziare con il piede giusto. Del resto, come dice il proverbio: chi ben comincia
24 DICEMBRE (Post-Cenone): I-Taki Maki - “Black Autumn Sun”
Mentre gustate un amaro o un limoncello spiaggiati sul divano, c'è bisogno di qualcosa che riesca a farvi digerire il monumentale banchetto e che vi permetta di riposare le orecchie. “Black Autumn Sun”, ultimo singolo de I-Taki Maki, è la canzone che fa al caso vostro: partenza soft, quindi un crescendo che mischia rock e new wave. Le schitarrate e le soavi melodie vocali del duo alatrense trapiantato a Berlino riusciranno nell'impresa di coprire le chiacchiere alcoliche dei vostri parenti. Provare per credere.
25 DICEMBRE (Pranzo di Natale): Mutonia - “One Way Ticket”
Come se non fosse bastata la grande abbuffata della sera prima, ci si ritrova a pranzo. Prima, però - diciamo in tarda mattinata - ci vuole un'altra bella dose di chitarre graffianti e batteria possente: niente di meglio dei Mutonia, terzetto cepranese di stoner rock che pochi mesi fa ha pubblicato l'EP “One Way Ticket”. Cinque brani, quindici minuti in stile Rage Against the Machine, che sapranno prepararvi al meglio alla fatidica frase di vostra suocera: “Quando mi sono fatta la colecisti”.
25 DICEMBRE (Sera): 7 Training Days - “Stop the Bombing”
Se siete sopravvissuti a questa due-giorni da ricovero coatto, meritate di rilassare orecchie, mente e pancia. Lanciatevi sul letto in stile Fantozzi e ascoltate “Stop the Bombing”, dall'omonimo album dei frusinati 7 Training Days. Il sound a metà tra reggae e funk vi regalerà il giusto mix di pace e energia. Il ritornello di questa canzone vi entrerà in testa e vi ritroverete a canticchiarlo in men che non si dica. “Fermate il bombardamento”: una richiesta di aiuto del tutto comprensibile, dopo le ultime 48 ore.
26 DICEMBRE (Cartata con gli amici): Deaf Autumn - “This Skin”
Parliamoci chiaro: non è Natale senza una cartata con gli amici di sempre. Caricatevi le tasche di spicci, prendete un paio di pandori e una bottiglia di spumante. Mentre vi scannate per decidere se giocare a poker o a sette e mezzo, sparate a tutto volume “This Skin”, perla metal-core dei Deaf Autumn. Attenzione, però: potrebbero tremare le pareti.
31 DICEMBRE (Cenone): Oil - “Bullet”
Per prepararsi alla grande festa di benvenuto al 2017, partiamo con un brano di sano indie-rock. In attesa delle lenticchie e dei brindisi che andranno avanti fino alla mattina, spetta di diritto a “Bullet”, degli alatrensi Oil, il compito di dare il via alle danze: sarà davvero difficile resistere al coinvolgente riff di chitarra. Sempre con un occhio all'orologio, ché manca poco
31 DICEMBRE (Mezzanotte): At The Weekends - “Go Now”
Ci siamo! Lo scoccare del nuovo anno merita un pezzo allegro e scatenato, un mix tra rock e pop per stappare lo spumante, brindare e ballare a oltranza. L'energia dirompente di “Go Now” degli At The Weekends è perfetta: un inno benaugurante in vista dei prossimi 365 giorni.
31 DICEMBRE (Lento): Sky Of Birds - “The Scary Days Of A Blank Love”
C'è poco da fare, nel lasso di tempo che va dalle 3 alle 5 di mattina un lento ci vuole. Del resto, anche il romanticismo vuole la sua parte! Perciò spazio agli Sky Of Birds con la loro splendida “The Scary Days of a Blank Love”: l'atmosfera leggermente ipnotica e le chitarre suadenti si prestano ad un ballo un po' più stretto.
1° GENNAIO (Risveglio pomeridiano): Sorry, Heels - “Circling in a Standpoint”
I bagordi si fanno sentire quando, intorno alle 5 di pomeriggio, ci svegliamo con un po' di mal di testa e l'orologio biologico stravolto. Calma, c'è una soluzione anche a questo. La canzone che suggeriamo è “Circling in a Standpoint” dei frusinati Sorry Heels: il sound post-punk si fonde con una new wave particolarmente oscura, il tutto guidato da una splendida voce femminile.
6 GENNAIO (Fine feste): I Turbolenti - “Ain't Got No Home”
La malinconia del ritorno al lavoro o allo studio potrebbe essere traumatica. Ci vuole una ventata di allegria e spensieratezza in puro stile rockabilly. L'ottima cover di “Ain't Got No Home” di Clarence Henry ad opera de I Turbolenti riuscirà persino a strapparvi un sorriso. Del resto, come recita la celebre battuta di Riccardo Garrone in un film di parecchi anni fa: “Anche questo Natale ce lo semo levato dalle”.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione