Un fenomeno in crescita
08.12.2025 - 17:02
In un territorio sempre più esposto a raggiri telefonici e frodi costruite con cura, le truffe continuano a rappresentare una delle minacce più insidiose per i cittadini, spesso raggiunti da interlocutori in grado di imitare procedure bancarie o ruoli istituzionali con sorprendente credibilità. È in questo scenario che si colloca l’ultima operazione dei Carabinieri della stazione di Ausonia, impegnati in un costante lavoro di prevenzione e contrasto.
I militari hanno infatti denunciato in stato di libertà una giovane di 21 anni, residente nel Casertano, ritenuta responsabile di una truffa ai danni di un cittadino di Coreno Ausonio. L’indagine nasce dalla denuncia presentata il 21 ottobre scorso, quando l’uomo ha raccontato di essere stato contattato telefonicamente da una presunta impiegata di banca che, con tono professionale e dettagli plausibili, lo aveva convinto della necessità urgente di effettuare alcune operazioni di sicurezza sul conto.
Sotto pressione e credendo di seguire indicazioni ufficiali, la vittima ha eseguito due bonifici per un totale di 2.700 euro verso un conto poi risultato intestato alla stessa indagata. La giovane avrebbe agito insieme a un complice non ancora identificato, elemento che spinge gli investigatori a ipotizzare un sistema articolato e non un episodio isolato.
I Carabinieri rinnovano l’invito alla prudenza: nessun istituto bancario richiede telefonicamente trasferimenti di denaro né chiede codici o informazioni riservate. Le verifiche proseguono ora per individuare il complice e accertare eventuali collegamenti con altri casi analoghi registrati nel territorio. Nel Cassinate l’ondata di truffe ai danni degli anziani non conosce tregua. A prenderli di mira sono malviventi sempre più organizzati e privi di scrupoli. Tra gli ultimi episodi quello di una donna di 83 anni di Ausonia, contattata telefonicamente da un finto carabiniere che le ha fatto credere che il figlio dovesse pagare multe arretrate. Su indicazione dell’interlocutore, la donna ha consegnato a un complice presentatosi alla porta circa 3.000 euro e vari gioielli in oro. Le indagini, condotte dai Carabinieri della stazione locale e della Compagnia di Pontecorvo, proseguono con l’acquisizione delle immagini di videosorveglianza. E non si tratta di un caso isolato. A Piedimonte San Germano una coppia di ultraottantenni è stata raggirata con la stessa tecnica: una telefonata concitata, una storia di figli in grave difficoltà e la richiesta urgente di denaro e preziosi. In pochi minuti i malviventi si sono appropriati di 10.000 euro e di oggetti dal valore affettivo incalcolabile.
Analogo il meccanismo usato a Colle San Magno, dove un’ottantaquattrenne ha consegnato monili d’oro per oltre 10.000 euro a un uomo giunto a casa sua dopo una telefonata di un presunto nipote coinvolto in problemi con assegni scoperti. A Sant’Ambrogio, invece, il tentativo di raggiro è fallito: l’anziana, insospettita, ha avvisato i familiari prima di consegnare il denaro.
Altri due episodi, a Cervaro e San Vittore del Lazio, mostrano un’evoluzione inquietante: in quest’ultimo caso la vittima ha sentito al telefono la voce identica a quella del figlio, facendo ipotizzare l’uso di tecnologie di clonazione vocale basate sull’intelligenza artificiale. L’appello dell’Arma resta fermo: non cedere alle pressioni, non aprire la porta e chiamare immediatamente il 112 al primo sospetto. A Sant’Andrea sul Garigliano l’avviso sulla pagina dell’amministrazione a non credere a «eventuali telefonate da parte di carabinieri e uffici postali con relativa richiesta di denaro». L’allarme c’è e si fa sentire.
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