Spazio satira
Strangolagalli
23.11.2024 - 17:00
Neppure la malattia riuscirà a fermare Alessandro Bottoni, il bambino che grazie alla collaborazione di tre atleti, parteciperà, domenica 24 novembre, alla Firenze Marathon, percorrendo i 42,195 chilometri sulla sedia a rotelle. Alessandro ha una malattia genetica rara, per cui è costretto su una sedia rotelle, ma i genitori, Mirko e Daniela, e il fratello Francesco lo coinvolgono in ogni iniziativa. Alessandro non resta mai indietro, anzi da qualche tempo a questa parte partecipa anche a corse, spinto da volontari che con gioia e dedizione si avventurano con il bambino in esperienze sportive speciali, dando realmente concretezza al concetto di integrazione. A Firenze Alessandro sarà spinto da Marco Sardellitti, Stefano Vatini e Marco Colasanti. Quest'ultimo è stato il suo primo 'spingitore', da sempre dedito al volontariato e sensibile di fronte ai meno fortunati. E proprio Colasanti ci racconta come è iniziata questa avventura e la partecipazione di Alessandro alle manifestazioni sportive.
«È iniziato tutto per caso, circa un anno e mezzo fa - esordisce Colasanti - un'esperienza diventata a tutti gli effetti un progetto sportivo di inclusione sociale. Alessandro partecipa agli eventi sportivi sulla sedia a rotelle, spinto da atleti. Il 24 novembre coronerà il sogno di partecipare alla Firenze Marathon percorrendo i 42,195 km accompagnato da 3 atleti, spingitori, i suoi tre angeli custodi, come amano definirli i genitori del bambino che lo affidano durante la gara ai volontari che spingono la sua speciale carrozzina. Alessandro è felice, la sua gioia è evidente e contagiosa e soprattutto rende orgogliosi noi 'spingitori' - sottolinea Colasanti - che ci prepariamo quotidianamente per affrontare le gare con Alessandro. I sacrifici e gli allenamenti sono puntualmente ripagati dai suoi sorrisi, speciali, che ci riempiono il cuore e ci danno forza per far diventare il piccolo Alessandro protagonista di esperienze uniche. Virtualmente al fianco di Alessandro domenica a Firenze correranno le comunità di Strangolagalli e Ceprano, oltre a tutti i coloro che hanno avuto modo di conoscere il progetto sportivo che consente al bambino di vivere esperienze che fino a due anni fa nessuno, neppure i genitori, pensavano potesse sperimentare, felice, in mezzo ad atleti, con il vento che gli accarezza le guance e lo fa volare in corsa verso il traguardo».
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