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Olimpiadi invernali di Milano-Cortina

Pace e fratellanza nel segno dello sport

La fiaccola ieri mattina ha attraversato il capoluogo. Rivive il senso che ha ispirato i Giochi dell’antica Atene

Mattinata speciale per Frosinone, che in un sabato di fine dicembre, rigido come si conviene a un inverno ai primi vagiti, ha accolto il passaggio della fiaccola olimpica. Partita dalla Grecia, arriverà a Milano in occasione dei Giochi Olimpici invernali di Milano Cortina, che riporteranno i cinque cerchi nello Stivale a distanza di venti anni dai Giochi di Torino. Il mito di Olimpia sopravvive all’era della globalizzazione e dei grandi sponsor, in qualche modo recependone le istanze, perché ora è tutto più spettacolare. Però il significato primigenio non è cancellato, solo vestito di nuovo. Quel fuoco itinerante vuol dire pace, serenità, fratellanza fra i popoli e alla luce delle ultime vicende possiamo dire che oggi simboleggi soprattutto la speranza. Speranza di un futuro senza guerre, in cui l’antagonismo resti confinato allo sport, alla sana competizione, a un superarsi confinato al cronometro e alle medaglie.

Dai giochi antichi a quelli moderni, inaugurati ad Atene nel 1896, il fuoco trascende confini e barriere. Arderà nel braciere olimpico per tutta la durata dei Giochi, dal 6 al 22 febbraio. I frusinati hanno applaudito i tedofori, alternatisi ogni 500 metri lungo il percorso cittadino, prima che il corteo transitasse per viale Napoli, destinazione Cassino. A garantire l’ordine e la sicurezza c’erano Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia provinciale e Polizia locale con il contributo dei volontari della Protezione Civile e dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato, così come pianificato in sede di comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza e disposto dal questore Stanislao Caruso. Camion rossi, camion gialli, staffette, musica e finalmente lui, il portatore della fiaccola. Fascino, stupore e quella voglia di dire “c’ero anch’io”, comun denominatore di ogni evento che fa storia.

Un bimbo chiede al babbo cosa sia quel corteo chiassoso e dove vada quell’uomo vestito di bianco e arancione: va verso un orizzonte sempre più lontano, quello della fratellanza fra i popoli. E c’è sempre più bisogno di qualcuno che, con la fiaccola o senza, ci provi.

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