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Debiti dell’Asm, è scontro

L’abbandono dell’aula e le motivazioni dei consiglieri di minoranza Di Prete, Paliotta, Tribini e Belli. La situazione viene definita “allarmante” soprattutto in assenza di verifiche e responsabilità

Debiti dell’Asm, è scontro

La vicenda dell’Azienda speciale multiservizi di Pontecorvo continua a tenere banco nelle discussioni politiche. E ad animare fortemente il dibattito interno. I consiglieri di minoranza Giuliano Di Prete, Annalisa Paliotta, Angela Tribini e Nadia Belli hanno assunto una posizione durissima abbandonando l’aula. A margine di quella scelta hanno voluto spiegare il perché della loro decisione.

I motivi
«I debiti oggetto di ripiano, per un importo complessivo pari a 216.686,03 euro, risultano essersi formati negli esercizi 2022, 2023 e 2024, nonché in relazione alla correzione degli stanziamenti in favore della municipalizzata anche per l’esercizio in corso, al fine di garantire la corretta copertura finanziaria di tutti i servizi espletati e di scongiurare la chiusura dell’esercizio con un eventuale disavanzo, alla luce degli aumenti esponenziali di diversi costi di gestione» hanno spiegato i consiglieri.

Segnale allarmante
Nel documento allegato agli atti consiliari, i consiglieri sottolineano come «la formazione di debiti pluriennali in un’Azienda Speciale integralmente partecipata» rappresenti un segnale allarmante, soprattutto in assenza di verifiche e responsabilità.
«Allo stato, non risultano avviate procedure di verifica, azioni di responsabilità o provvedimenti conseguenti nei confronti degli amministratori dell’Azienda Speciale», si legge nella dichiarazione.

Il metodo
Un altro punto centrale della critica riguarda il metodo adottato dall’amministrazione: «Il ripiano dei debiti mediante risorse del bilancio dell’Ente comporta il trasferimento diretto dell’onere economico sulla collettività, senza che siano state previamente accertate le cause e le responsabilità della situazione debitoria». Una scelta che, per la minoranza, contrasta con i principi di buon andamento, economicità ed efficienza dell’azione amministrativa.

Mancanza di confronto
I consiglieri di opposizione evidenziano inoltre di non essere mai stati coinvolti in un confronto preventivo: «I consiglieri di minoranza non sono mai stati coinvolti in tavoli di confronto utili ad affrontare in modo sereno e strutturato la situazione e la gestione dell’Asm», nonostante l’importanza strategica dell’Azienda per i servizi erogati e per i lavoratori impiegati.

Delibera tardiva
Nel mirino finisce anche la deliberazione di Giunta del 27 novembre 2025, definita “tardiva” perché adottata dopo tre esercizi chiusi in perdita. Un atto che prevede, tra l’altro, l’aumento delle tariffe dei servizi scolastici e dell’asilo nido, la sospensione dei rinnovi dei contratti a tempo determinato e la richiesta di chiarimenti al CdA dell’Asm. La minoranza segnala inoltre che il provvedimento non è stato approvato all’unanimità, registrando l’astensione dell’assessore Annagrazia Longo. Alla luce di tutto ciò, i consiglieri dichiarano «di non condividere la scelta politica e amministrativa di procedere alla copertura dei debiti dell’Azienda Speciale Multiservizi in assenza di un preventivo e puntuale accertamento delle responsabilità» e «di non assumere alcuna corresponsabilità politica in ordine agli effetti finanziari e gestionali derivanti dalla deliberazione», motivando così la decisione di lasciare l’aula.

Tavolo di lavoro
A rafforzare la posizione della minoranza è intervenuta anche la consigliera Annalisa Paliotta, che in aula ha sollecitato con forza l’apertura di un confronto politico strutturato sulla situazione dell’Asm. La richiesta di un tavolo di lavoro con la maggioranza, ha ricordato, non è nuova: già negli anni precedenti l’opposizione aveva chiesto momenti di approfondimento senza però ottenere risposte concrete. Secondo Paliotta, trovarsi di fronte a una manovra economica di tale portata «in poche ore» ha reso impossibile per i consiglieri di minoranza un’analisi seria e responsabile, soprattutto alla luce di una mancata programmazione nei mesi precedenti che impone ora di chiarire se vi siano responsabilità in capo al Consiglio di amministrazione dell’Azienda.
Da qui l’invito a convocare con urgenza un tavolo di confronto, anche durante il periodo delle festività natalizie, con l’obiettivo di affrontare la crisi in modo trasparente e condiviso, mettendo al centro la tutela dei lavoratori e l’interesse generale della comunità, una linea che – ha sottolineato – l’opposizione e il Partito Democratico hanno sempre sostenuto con convinzione.

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