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Le emozioni

La fiamma olimpica in terra benedettina

La tappa in abbazia e il passaggio dalla porta “Pax”. Poi da via Di Biasio quattro chilometri fino a via Garigliano

La fiamma olimpica in terra benedettina

Un sole tiepido si è fuso armoniosamente con la luce viva della fiamma olimpica, creando un’immagine di rara suggestione nella culla del monachesimo occidentale. In quel via vai composto e cosmopolita di fedeli, visitatori e curiosi provenienti da ogni parte del mondo, la fiaccola dei Giochi Invernali Milano-Cortina 2026 ha assunto il valore di un sigillo solenne: simbolo di pace e fratellanza, cornice luminosa di un sabato di dicembre destinato a entrare nella storia. Alle 13 in punto, accolta da decine di persone che avevano scelto di trascorrere il weekend post-natalizio tra le mura cariche di memoria dell’abbazia di Montecassino e cittadini appassionati, la fiamma ha fatto il suo ingresso nell’antico cenobio benedettino. A condurla, con passo fiero ed emozionato, alcuni atleti del territorio, selezionati dall’organizzazione, testimoni autentici di un legame profondo tra sport, comunità e identità locale. Simbolo universale di concordia e dialogo tra i popoli, la fiaccola olimpica ha trovato in Montecassino un luogo di straordinaria consonanza ideale. I valori che essa incarna - pace, rispetto, fraternità - risuonano infatti in modo naturale con la tradizione spirituale benedettina, che nei secoli ha fatto dell’equilibrio, dell’accoglienza e della riconciliazione il proprio fondamento.

Nel corso della visita, i tedofori hanno portato la fiamma davanti alla solenne porta Pax, attraversando poi gli spazi carichi di silenzio e bellezza fino al chiostro del Bramante, dove si sono svolti i momenti ufficiali e le fotografie di rito. Un percorso breve ma intensissimo, capace di mettere in dialogo lo spirito olimpico, fondato sui principi più alti dello sport, con la millenaria vocazione culturale e morale dell’abbazia, da sempre baluardo di pace riconosciuto ben oltre i confini nazionali. Nel primo pomeriggio, intorno alle 14.50, la staffetta ha ripreso il suo cammino da via Di Biasio, 222 a Cassino, snodandosi per circa quattro chilometri lungo alcune delle arterie più rappresentative della città di Cassino. Il convoglio, composto da una ventina di mezzi - inclusi quelli della Polizia stradale - ha garantito sicurezza e fluidità al passaggio della Fiamma, che ha concluso il suo percorso intorno alle 15.40 in via Garigliano, di fronte alla parrocchia della Sacra Famiglia. Particolarmente emozionante l’accensione iniziale, alla presenza dell’amministrazione comunale e di numerosi cittadini, accorsi per assistere a un evento unico e carico di significato. Quello della fiaccola è stato un passaggio breve, di poche ore, ma densissimo di valore simbolico ed emotivo. Accogliere la fiamma olimpica significa aprire le porte della città a un messaggio universale di pace, solidarietà e condivisione. Cassino, città della memoria e del dialogo, ha colto in questo evento un’occasione preziosa per ribadire il proprio ruolo nella promozione dei valori più alti della convivenza e della cooperazione tra i popoli.

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