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Ruspandini attacca Democrat e Cinque Stelle: critica ricorso al voto di fiducia

Il senatore di FdI Massimo Ruspandini ha puntato l'indice contro il ricorso sistematico al voto di fiducia da parte della maggioranza giallorossa

Ha citato Marco Tullio Cicerone il senatore Massimo Ruspandini nel suo intervento a Palazzo Madama. Concludendo così la sua presa di posizione: «Il grande Arpinate diceva: è necessario scegliere dopo aver giudicato e non giudicare dopo aver scelto». Ruspandini ha puntato l'indice contro il ricorso al voto di fiducia da parte della maggioranza giallorossa.

Rilevando: «Il termine Milleproroghe è indefinito: vuol dire tutto e niente al tempo stesso.
Una sorta di spazio che non serve al Paese, perché l'Italia ha bisogno di solidità.
Invece si aggiunge confusione a confusione. Il ricorso sistematico al voto di fiducia svilisce il Parlamento e il lavoro delle commissioni. Nella sostanza si sta disegnando un modello che va già oltre la Repubblica di tipo parlamentare. Fra le altre cose è davvero singolare che da un lato si sottolinea il fatto che il Parlamento è centrale e che quindi si possono cambiare maggioranze senza passare dal giudizio degli elettori, mentre poi dall'altro si ricorre al voto di fiducia mortificando Camera e Senato. Ricordo inoltre che appena un anno fa, quando era in carica un altro Governo (con alla guida lo stesso premier però), il Partito Democratico si scagliava vibratamente contro i Cinque Stelle proprio per il ricorso al voto di fiducia.
Adesso però che sono insieme al Governo, naturalmente l'intera prospettiva è mutata.
Siamo in presenza dell'ennesimo accordo per mantenere le poltrone, perché sono soltanto le poltrone il collante di questa maggioranza giallorossa. E già si sta andando verso la trasformazione di un modello parlamentare, perché è evidente l'intenzione di saltare il dibattito parlamentare. Su questo non ci sono dubbi. Dovremmo interrogarci tutti sul ruolo stesso dell'impalcatura costituzionale».

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