Frosinone
18.10.2025 - 09:00
Concentrato sui temi amministrativi e sul programma. La linea di Riccardo Mastrangeli non cambia. Nella recente riunione di coalizione gli è stato chiesto in sostanza di trovare il “diciassettesimo”. Vale a dire di blindare la maggioranza sul piano numerico. Perché al momento può contare su 16 consiglieri (su 33). C’è però un’altra prospettiva, parametrata su un dato: in quaranta mesi di consiliatura mai il primo cittadino è andato “sotto” nell’aula di Palazzo Munari. Neppure nei dieci mesi nei quali le sedute ordinarie si sono svolte esclusivamente in prima convocazione. Questo perché 3 consiglieri su 4 della Lista Marzi (Domenico Marzi, Alessandra Mandarelli e Carlo Gagliardi) hanno contribuito a mantenere il numero legale. Ma c’è di più perché Marzi in più di un’occasione ha detto chiaramente che se ci saranno risposte sul piano amministrativo lui non avrà problemi a continuare nel sostegno.
Riccardo Mastrangeli conosce alla perfezione ogni sfumatura della articolata coalizione trasversale che lo appoggia. Sa che ci sono due “blocchi” nell’area di centrodestra. Da una parte la cosiddetta “galassia della Lega”. Della quale fanno parte 7 consiglieri: Dino Iannarilli (Lega), Gianpiero Fabrizi e Cinzia Fabrizi (Lista Ottaviani), Francesca Chiappini, Sergio Verrelli e Corrado Renzi (Lista per Frosinone), ma pure Marco Sordi, che è stato eletto nella Lista Vicano ma che è politicamente vicino a Nicola Ottaviani, parlamentare e coordinatore provinciale del Carroccio. L’ipotesi di un “intergruppo” è sul tavolo.
Dall’altra parte c’è il gruppo di Fratelli d’Italia, che conta 5 consiglieri: Franco Carfagna, Marco Ferrara, Paolo Fanelli, Sergio Crescenzi, Francesca Campagiorni. Nel centrodestra è stato eletto pure il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri, ora indipendente dopo essere uscito dalla Lista Ottaviani. Inutile nascondersi dietro un dito: la competizione (altissima) tra Fratelli d’Italia e Lega c’è da sempre al Comune di Frosinone. Il quattordicesimo esponente del centrodestra è Riccardo Mastrangeli (il sindaco infatti ricopre altresì il ruolo di consigliere). Mastrangeli si definisce un primo cittadino civico in quota Lega. Però mai come in questo momento deve garantire gli equilibri. Poi ci sono i 2 esponenti che più di tre anni fa sono stati eletti nella coalizione di centrosinistra: Andrea Turriziani (Lista Marini) e Claudio Caparrelli (Polo Civico). Della Lista Marzi abbiamo detto.
Mastrangeli ha una giunta di 8 assessori. Ma si può arrivare a 9. Nel vertice di qualche sera fa gli è stato detto che nell’ambito di trattative politiche per allargare la maggioranza si può pensare all’attribuzione di una rappresentanza in giunta. Vedremo cosa succederà. E soprattutto quali saranno le strategie e le decisioni di Mastrangeli. Il quale potrebbe valutare un riassetto dell’esecutivo nella primavera del 2026. Quando cioè mancherà un solo anno al termine della consiliatura e quindi alle elezioni comunali. Per quanto riguarda la Lista Marzi, la sensazione è che non muterà atteggiamento. E che quindi valuterà le singole delibere che verranno portate all’attenzione del consiglio comunale. Un accordo di maggioranza e l’indicazione di un assessore rappresenterebbero un impegno politico di tipo diverso. Destinato inevitabilmente a proiettarsi pure sul piano delle alleanze nel 2027. Poi naturalmente la situazione è in evoluzione. Fra l’altro nel Pd, a cominciare dal presidente regionale del partito Francesco De Angelis, c’è chi non ha rinunciato all’idea di “recuperare” Marzi al centrosinistra.
C’è quindi la Lista Marini: da tempo si ipotizza la nomina del coordinatore cittadino Francesco Trina nel ruolo di assessore. Finora l’opzione non si è concretizzata. Si vedrà. Sullo sfondo rimane sempre la situazione riguardante Forza Italia. Dopo lo scontro dialettico nel dibattito sulle mozioni, la frattura si è perfino allargata. Oltre al sindaco Mastrangeli, anche i gruppi di Fratelli d’Italia, Lega e Lista per Frosinone hanno prese le distanze dalle scelte degli “azzurri”. Rilevando: «E ancora più grave, sul piano politico, è che Forza Italia abbia scelto di restare in aula, permettendo di fatto alla sinistra di avere il numero legale per discutere di mozioni che non rispecchiano né la posizione dell’Italia né la realtà diplomatica attuale». Forza Italia ha risposto: «Da che parte stanno Lega, FdI e Lista per Frosinone, visto che da oltre un anno governano appassionatamente con una parte del centrosinistra? Meno lezioni, più coerenza. Forza Italia sa benissimo dove sta: dalla parte del buon senso e della serietà politica». Complicato immaginare spazi di ricomposizione. Nonostante il fatto che Frosinone è un Comune capoluogo. E che quindi finirà sul tavolo di confronto dei livelli regionali dei partiti del centrodestra. Le divisioni di questi anni non potranno essere superate tanto facilmente.
Il nodo vero è quello degli schieramenti che saranno in campo nel 2027. Ci sarà ancora una sfida “classica” tra centrodestra e centrosinistra? Non è affatto scontato. Poi ci sarà il ruolo delle liste civiche, specialmente quelle trasversali. D’altronde il processo di scomposizione dei gruppi consiliari è stato fortissimo in questi tre anni. E probabilmente non è terminato. Rimane da capire quali potranno essere le frontiere delle future alleanze. Ma attenzione: i partiti certamente non abdicheranno.
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