Frosinone
02.09.2025 - 11:00
Il tam tam delle indiscrezioni è incessante. Non è escluso che nei prossimi giorni il sindaco Riccardo Mastrangeli possa provare ad organizzare un incontro con Rossella Chiusaroli, segretario provinciale di Forza Italia. Una sorta di vertice preparatorio per sondare il terreno. Per capire se è possibile un faccia a faccia con il senatore e coordinatore regionale degli “azzurri” Claudio Fazzone. L’obiettivo è un rientro di Forza Italia in maggioranza. Ma c’è un punto ineludibile: sia Fazzone che Chiusaroli hanno sempre ribadito di sostenere nei dettagli la linea del gruppo consiliare, dettata dal segretario cittadino Pasquale Cirillo e dal capogruppo Maurizio Scaccia. Insomma, il percorso resta comunque in salita. Le condizioni di Forza Italia sono due: azzeramento della giunta e verifica politica nell’alveo del centrodestra originario. Il che comporterebbe lo “stop” alla coalizione trasversale, alla quale però Mastrangeli non intende rinunciare.
La seconda convocazione
Domenica non è passato inosservato un confronto tra il sindaco Riccardo Mastrangeli e il consigliere Corrado Renzi (Lista per Frosinone). Quest’ultimo nei giorni scorsi era tornato alla carica sulla richiesta di un vertice di maggioranza. Nessuna risposta dal primo cittadino. Nelle ultime sedute consiliari la Lista per Frosinone del vicesindaco Antonio Scaccia ha inviato dei messaggi forti e chiari all’indirizzo di Mastrangeli. Due su tutti: recupero in maggioranza di Forza Italia e critiche politiche nei confronti di Domenico Marzi. Ma in questo momento c’è un terzo tema che verrà posto: il ripristino della seconda convocazione nelle sedute ordinarie. Il motivo è evidente: i “numeri” della coalizione trasversale sono sempre più risicati. Per la prima “chiama” occorrono almeno 17 presenti. In seconda ne basterebbero 12. Su questo tema però il pallino è nelle mani del presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri, che da nove mesi procede esclusivamente con la prima convocazione. Complicato immaginare che possa cambiare idea adesso. Sullo sfondo c’è pure la recente fuoriuscita di Massimiliano Tagliaferri dalla Lista Ottaviani. C’è chi vorrebbe porre l’argomento di una mozione di sfiducia come presidente dell’aula. In realtà l’operazione è assai complicata. Il ruolo di presidente del consiglio ha un profilo istituzionale e l’ipotesi di una sfiducia “politica” non esiste. Inoltre, se anche si dovesse arrivare ad una votazione, chi avrebbe i numeri per vincere la “conta”? Se alla fine dovesse prevalere Massimiliano Tagliaferri, è evidente che Riccardo Mastrangeli difficilmente potrebbe continuare la consiliatura.
Tante variabili
Domani, mercoledì 3 settembre, è in programma la seduta consiliare sul question time, vale a dire la risposta alle interrogazioni e alle interpellanze. Un test per capire gli umori. Ma fino ad un certo punto, visto che per questo tipo di seduta non è previsto il numero legale. Nelle prossime settimane, prima della seduta ordinaria, alcune situazioni potrebbero essere più chiare. Fratelli d’Italia (che ha il gruppo più numeroso con 5 consiglieri) non intende sfiduciare Mastrangeli. Però vorrà qualche risposta importante sia sul piano politico che amministrativo dopo quanto successo sulla presa d’atto del tracciato del Brt. Stesso discorso per Massimiliano Tagliaferri. Fra l’altro è chiaro a tutti che la vera posta in palio è rappresentata dalle prossime elezioni. Per FdI e Lista per Frosinone dovrebbero essere celebrate la primarie. Per Mastrangeli no. Poi ci sono le elezioni provinciali alle porte. Le candidature e i voti ponderati conteranno moltissimo. Per esempio c’è chi ipotizza una designazione di Corrado Renzi. Sul quale potrebbero convergere Lista per Frosinone, Lega, Lista Ottaviani. E magari uno o due esponenti della coalizione trasversale. O dell’opposizione. Si tratterebbe di una manovra politica per rinsaldare l’asse tra Nicola Ottaviani e Antonio Scaccia. Ma c’è pure chi intravede un possibile patto d’acciaio tra Antonio Scaccia e Angelo Pizzutelli, consigliere del Pd. Pure lui attende le provinciali. Se non dovesse avere una candidatura eleggibile potrebbe uscire dai Democrat. Non mancano scenari in vista delle elezioni del 2027. Sicuramente Riccardo Mastrangeli si ricandiderà. Con il centrodestra unito? Oppure con una formula di quattro liste civiche (due “sue” e due di Domenico Marzi) più la Lega? Impossibile poterlo prevedere adesso. Nelle ultime ore si è tornato a parlare dell’ipotesi di interruzione anticipata della consiliatura. Ma sia per la mozione di sfiducia che per le dimissioni di massa occorrono 17 voti (o firme). Non ci sono. Se anche ci fosse un’intesa tra “dissidenti” (9) e Pd (3), si arriverebbe a 12. C’è chi ipotizza che la Lista Marzi (4) potrebbe cambiare idea qualora la situazione politico-amministrativa dovesse mutare. Ma i fatti dicono che Domenico Marzi ha più volte ribadito che non “manderà a casa” un Sindaco eletto. Però la politica è l’arte dell’impossibile. E le situazioni cambiano. C’è perfino chi non esclude che Marzi nel 2027 possa decidere di concorrere nuovamente per la fascia tricolore. Le variabili non mancano: dal rientro di Forza Italia in maggioranza al confronto a distanza tra Antonio Scaccia e Domenico Marzi.
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