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Frosinone

Ipotesi rimpasto di giunta. Manovre e nomi

C’è l’ipotesi di rafforzare la coalizione trasversale. Nella Lista Marini in pole resta Francesco Trina. Diverso il discorso per la civica di Marzi, anche se comincia a circolare il nome di Carmine Tucci

L’assetto della giunta del sindaco Riccardo Mastrangeli è a “otto” (assessori) da quattordici mesi, da quando cioè c’è stato il passo indietro di Maria Rosaria Rotondi, che nell’esecutivo era entrata in quota Frosinone Capoluogo, la lista civica nella quale è stato eletto consigliere Pasquale Cirillo, adesso segretario cittadino di Forza Italia. Si può arrivare a quota “nove” ed è possibile che in autunno il tema si porrà. All’orizzonte non ci sono segnali di ricomposizione nel centrodestra e c’è chi ritiene che il sindaco potrebbe effettuare un ragionamento nell’ottica della coalizione trasversale che lo sostiene ormai da tempo. Ma non soltanto.

Le Liste Marini e Marzi
Andrea Turriziani appoggia Mastrangeli da mesi. È stato eletto nella civica che fa riferimento all’ex primo cittadino Michele Marini. Turriziani è coordinatore provinciale della Dc con Gianfranco Rotondi: quest’ultimo è parlamentare di Fratelli d’Italia. Si era anche parlato di un possibile patto federativo tra il gruppo di FdI e Turriziani, ma l’idea è rimasta tale. Nel caso di un’apertura per avere una rappresentanza in giunta, il nome della Lista Marini che circola maggiormente è quello del segretario della lista, Francesco Trina, già vicesindaco e assessore durante un periodo del mandato di Nicola Ottaviani. Il ruolo della Lista Marzi è diverso: non fa parte della coalizione trasversale, ma garantisce il numero legale in aula. Grazie alle scelte di tre dei quattro consiglieri del gruppo: Domenico Marzi, Alessandra Mandarelli e Carlo Gagliardi. Non Armando Papetti. La domanda è: qualora la Lista Marzi dovesse passare dal mantenimento del numero legale ad un appoggio amministrativo vero e proprio, la possibilità di esprimere un assessore ci sarebbe? Probabilmente sì. Il nome in pole position è quello di Carmine Tucci, segretario della civica. Un altro tipo di ipotesi potrebbe essere quella della delega ad un consigliere. Nella coalizione trasversale c’è altresì il Polo Civico, che ha il consigliere Claudio Caparrelli, al quale è stata attribuita la delega al patrimonio. È evidente comunque che Mastrangeli valuterà l’attribuzione di un assessorato anche in un’ottica politica futura. Con riferimento cioè alle coalizioni possibili nel 2027.

I cambi nell’esecutivo
In poco più di tre anni di consiliatura sono state sei le situazioni mutate all’interno della giunta. Il primo avvicendamento è avvenuto in quota Lega, con il passo indietro di Danilo Magliocchetti e l’entrata nell’esecutivo di Rossella Testa. Poi, quando Fabio Tagliaferri (Fratelli d’Italia) è stato nominato presidente e amministratore delegato di Ales, al suo posto venne indicato Paolo Fanelli. Quindi, sempre in Fratelli d’Italia, il passaggio di “testimone” tra lo stesso Paolo Fanelli e Alessia Turriziani. C’è poi l’area di Mauro Vicano, che nel giugno 2022 si è candidato a sindaco per conto proprio. Al ballottaggio l’intesa con Riccardo Mastrangeli. In giunta come assessore fu indicata Alessandra Sardellitti, che aveva concorso nella lista di Azione a sostegno di Vicano. La Sardellitti si è dimessa a marzo 2024. Al suo posto, nel luglio 2024, è subentrata Laura Vicano. A fine giugno 2024 si è dimessa, invece, Maria Rosaria Rotondi, che rappresentava Frosinone Capoluogo. Nei mesi scorsi la revoca dell’assessore Valentina Sementilli (Lista Ottaviani). Al suo posto Mario Grieco.

Deleghe e scenari
Riccardo Mastrangeli ha trattenuto per sé la delega più importante, quella all’urbanistica. Complicato pensare che possa attribuirla nell’ultimo scorcio della consiliatura. Sul piano politico una rappresentanza in giunta a gruppi e liste provenienti dalle opposizioni cambierebbe definitivamente il profilo della coalizione. In una fase peraltro già molto delicata. La Lista per Frosinone di Antonio Scaccia ha detto chiaramente a Mastrangeli di riflettere sulla ricomposizione del quadro originario. Significa soprattutto recuperare Forza Italia, che ha tre consiglieri ed è partito fondatore del centrodestra. In realtà però la distanza politica tra Mastrangeli e gli “azzurri” appare incolmabile. C’è quindi da capire quali saranno gli effetti del doppio strappo delle scorse settimane: Fratelli d’Italia e Massimiliano Tagliaferri. Il partito leader del centrodestra, che ha il gruppo più numeroso (cinque esponenti), non ha partecipato alla riunione della giunta (esprime due assessori) nella quale c’è stata la presa d’atto del tracciato del Brt. Mentre il presidente del consiglio comunale è uscito dalla Lista Ottaviani, della quale è stato un punto di riferimento. Non ci sono stati confronti e men che meno chiarimenti. I numeri nell’aula di Palazzo Munari sono strettissimi. Oltre a questo ci sono le strategie per i futuri scenari. A partire dalle candidature a sindaco. Riccardo Mastrangeli è intenzionato a concorrere per il bis. Senza il passaggio intermedio delle primarie, che il centrodestra ha celebrato nel 2012, 2017 e 2022. Pur con modalità che non mettevano in discussione l’esito. Per Mastrangeli oggi la situazione è diversa, sia perché la coalizione si è sfaldata, sia per il 56% di gradimento del sondaggio Governance Poll. Non la pensano così Fratelli d’Italia e la Lista per Frosinone. È uno dei temi sui quali si giocherà la partita a scacchi dei prossimi due anni. Però sullo sfondo resta uno scenario che andrà chiarito: si vuole o no provare a rimettere insieme il centrodestra a Frosinone, che è un Comune capoluogo e che quindi pesa nelle dinamiche regionali? È questo il dilemma.

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