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Frosinone

Comune, le opposizioni provano a unire le forze

Partito Democratico, Forza Italia e “dissidenti” del centrodestra potrebbero elaborare strategie unitarie. L’obiettivo è mettere in difficoltà la coalizione trasversale che sostiene Mastrangeli: ecco cosa succederà in aula

Prove tecniche di “convergenze parallele”. In vista della prossima seduta ordinaria del consiglio comunale, che si terrà venerdì 6 giugno. Con un solo punto all’ordine del giorno: l’approvazione del Rendiconto. L’aula si riunirà in prima convocazione, il che vuol dire che occorreranno almeno 17 presenti su 33. Intanto per tenere il numero legale. La coalizione trasversale che sostiene il sindaco Riccardo Mastrangeli si ferma, al completo, a quota 16. Decisiva quindi la Lista Marzi, con i suoi 4 consiglieri. La civica si è astenuta sul bilancio di previsione. Potrebbe fare la stessa cosa sul Rendiconto. Mantenendo però il numero legale. D’altronde nell’ambito dell’apertura programmatica nei confronti di Mastrangeli c’è altresì l’impegno a non intraprendere iniziative che possano portare all’interruzione anticipata della consiliatura. Con la locuzione “convergenze parallele” durante la Prima Repubblica si indicavano quelle traiettorie politiche che potevano portare a delle intese (tattiche) tra forze distanti.

All’opposizione dell’Amministrazione guidata dal sindaco Riccardo Mastrangeli ci sono, per esempio, il Pd ma anche Forza Italia. Senza dimenticare la lista FutuRa e Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli) e Giovanni Bortone (Lega). Con l’unica eccezione dei Democrat, parliamo di gruppi composti da consiglieri (9 in totale) eletti nella maggioranza di centrodestra tre anni fa. In queste ore stanno circolando delle indiscrezioni circa possibili contatti tra Democrat, FI e “dissidenti”. Con l’obiettivo di effettuare degli interventi critici nell’aula di Palazzo Munari. Partendo proprio dal Rendiconto. La motivazione è quella di far capire che in ogni caso i “numeri” non consentono a nessuno di dormire sonni tranquilli. In secondo luogo un’operazione di questo tipo rappresenterebbe un “test”. Non sul piano politico, perlomeno non ancora. Le differenze tra Pd e Forza Italia sono evidenti ad ogni livello. Però al Comune di Frosinone nel 2027 potrebbe esserci un quadro estremamente frammentato. E coalizioni trasversali dal forte profilo civico non sono da escludersi. Intanto però le “convergenze parallele” sul piano amministrativo rappresenterebbero una novità.

All’opposizione c’è pure il Partito Socialista Italiano, che però ha più volte sottolineato che andrà avanti per conto proprio, su un binario comunque di centrosinistra. Nell’ambito del centrodestra c’è una situazione che va evidenziata: per una ricomposizione con Forza Italia non ci sono le condizioni. Il richiamo al livello regionale perché Frosinone è Comune capoluogo non regge. Intanto perché gli “azzurri” hanno insistito sulle richieste di un azzeramento della giunta e di una verifica nell’ambito della maggioranza originaria (non ricevendo risposte). In secondo luogo nell’ultimo anno mai il senatore e coordinatore regionale Claudio Fazzone ha dato l’impressione di voler “ricucire” al Comune di Frosinone. E non ha dato l’impressione perché non ha visto alcun tipo di segnale da parte degli alleati.

Ecco perché si è arrivati ad un bivio vero. La sensazione di strategie convergenti per provare a mettere in difficoltà la maggioranza che appoggia Mastrangeli è forte. D’altronde i confronti tra Angelo Pizzutelli (Pd), Pasquale Cirillo (FI) e Anselmo Pizzutelli (Lista Mastrangeli) non sono una novità. Sì, c’è aria di “convergenze parallele”. E per il futuro? Di doman non v'è certezza.

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